All’indomani dell’approvazione alla Camera del Ddl Gelmini, gli studenti partenopei non placano la protesta ma, al contrario, cercano di intensificare il movimento rendendolo più unitario e collaborativo.
Dopo l’assemblea di martedì gli studenti della facoltà di scienze politiche hanno occupato simbolicamente il Palazzo Reale sulla scia di quanto fatto in tante altre città italiane. “Eravamo circa 23 persone e abbiamo esposto lo striscione “C’è chi dice no” attaccandolo al balcone del primo piano del palazzo” ha spiegato Marcello Framondi, studente presso la facoltà.
Occupate anche la sede di giurisprudenza e di lettere e filosofia a via Porta di Massa. Un unico coro che all’unisono grida “Blocchiamo le strade e i negozi, solo dando fastidio ci ascolteranno”. Riccardo De Biase, docente precario da 12 anni presso il dipartimento di filosofia “Antonio Aliotta” ha dichiarato: “Questa riforma prevede una formazione che si pone criteri antiformativi. E’ una legge assurda, credo che uno storico tra cinquant’anni avrà seri problemi a spiegarsi cosa è successo in questa epoca. L’istruzione è drammaticamente in pericolo”.
Ddl? Legge antiformativa
All’indomani dell’approvazione alla Camera del Ddl Gelmini, gli studenti partenopei non placano la protesta ma cercano di intensificare il movimento rendendolo più unitario.