Riportiamo il monitoraggio della rete CNR Aeroclouds sulla nube del vulcano “E” (Eyjafjallajokull)
Ieri, 19 Aprile, la nube del vulcano “E” (Eyjafjallajokull) è stata avvistata per la prima volta sull’Italia da alcuni dei gruppi della rete Aeroclouds, un progetto di ricerca italiano coordinato dall’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del Cnr (Isac-Cnr). La nube è stata rilevata in mattinata su Firenze e a Monte Cimone (Appennino Modenese) e nel pomeriggio su Roma. Il fenomeno prosegue tuttora con caratteristiche non dissimili da quelle di ieri. Finora la concentrazione del particolato nella nube è nettamente più bassa di quella generalmente mostrata, ad esempio, dai trasporti di sabbie sahariane che interessano la nostra regione il 25% dei giorni dell’anno.
Il radar-laser (Lidar) dell’Istituto di Fisica Applicata “Nello Carrara” del Cnr di Firenze ha rilevato la presenza della nube tra i 2000 e i 3000 m di altezza il 19 aprile. Simulazioni modellistiche delle traiettorie a queste quote confermano la provenienza di quest’aria dall’Islanda. Cattive condizioni meteo hanno ridotto l’operatività del Lidar nel pomeriggio e nella mattinata del 20 aprile.
Le osservazioni condotte dall’Isac-Cnr presso la Stazione “O. Vittori(Mo) hanno evidenziato, a partire dalle ore 11:00 del 19 Aprile, un aumento della concentrazione del particolato atmosferico, sia nella frazione fine che grossolana. Il fenomeno si è intensificato a partire dalle ore 22:00 dello stesso giorno, con punte massime di PM10 pari a circa 30 μg/m3 nel corso della mattinata del 20 Aprile. Tali valori non sono tuttavia più elevati di quelli che si registrano a Monte Cimone in concomitanza dei fenomeni di trasporto di sabbia sahariana che regolarmente interessano il Sud Europa.” di Monte Cimone
I radar-laser (Lidar) dell’Isac-Cnr di Roma hanno rivelato la presenza della nube tra i 2000 e i 4000 m di altezza nel pomeriggio del 19-4 e nella notte 19-20 aprile. La concentrazione stimata delle polveri era dell’ordine dei 15 μg/m3. Alle 12 del 20 aprile la posizione della nube è sostanzialmente invariata e leggermente diminuita in concentrazione.
In realtà la nube non è una sola, più strati viaggiano a quote diverse a seconda di quando e a quale quota il vulcano li ha immessi in atmosfera. Ad esempio, un aumento del segnale lidar registrato il 19-4 a Roma tra 8 e 14 km di quota è anch’esso compatibile con masse d’aria provenienti dall’Islanda.
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