Carriera alias, Fratelli d’Italia contro: la protesta da scuole e università

Sit-in delle associazioni arcobaleno sotto il Pirellone. Insorgono anche studenti e universitari che minacciano proteste se la mozione di FdI dovesse essere approvata

Le “carriere alias” sono delle procedure che permettono a chi non si riconosce nel proprio sesso di registrarlo nell’anagrafica di istituti e università e non piacciono al partito di Giorgia Meloni. In Lombardia Fratelli d’Italia ha presentato una mozione al Consiglio regionale per chiedere alla giunta di farsi portavoce con le scuole che ammettono la procedura, affinché “annullino e disapplichino il regolamento”.

La discussione sulla mozione avverrà domani, 4 luglio e riapre un dibattito noto sui diritti in Italia. Lo stesso giorno, davanti al Pirellone ci sarà un sit-in al quale parteciperanno anche Acet (Associazione per la cultura e l’etica transgenere), Ala Milano, Arcigay Milano e Agedo (Associazione genitori di omosessuali). Nel frattempo, però, studenti di liceo e università si stanno mobilitando: “Come studenti rappresentanti di due scuole che, dopo un lungo percorso di confronto interno, hanno introdotto la “carriera alias”, sentiamo il dovere di non rimanere in silenzio di fronte a queste ingerenze”, hanno dichiarato Carlo Fossati del Volta e Samuele Carazzina, del Carducci, secondo quanto riporta Il Giorno. Ha fatto eco l’Udu (Unione degli Universitari), che ha definito la mozione “disgustosa”. La rabbia degli studenti trova sponda nell’opposizione: il Movimento 5 Stelle ha chiesto che venga immediatamente ritirata la mozione e al coro si è aggiunto il Pd.

I numeri delle “carriere alias” in Lombardia

In Lombardia la carriera alias è già ammessa in almeno 28 scuole, di cui 14 a Milano e provincia. “Avere la propria identità riconosciuta a scuola scongiura l’abbandono scolastico, è efficace contro il bullismo, aiuta i ragazzi trans che, in giovane età, sono una delle popolazioni più esposte al suicidio – ha commentato a Repubblica Monica Romano, prima consigliera comunale transgender eletta a Palazzo Marino, dove ha proposto il registro alias (l’entrata a regime è attesa per i prossimi mesi) -. Fdi non potendo stupire gli elettori con effetti speciali su argomenti più rilevanti, fa cose ideologiche sulla pelle delle minoranze più fragili”. Oltretutto, come specificato da Emilia Ametrano, preside del liceo artistico di Brera, “l’introduzione della carriera alias avviene nell’ambito dell’autonomia scolastica, al limite dovrebbe essere il ministero a intervenire, non la Regione”.

Carriera alias nelle amministrazioni pubbliche

Il Comune di Bologna ad inizio giugno è stato il primo in Italia ad attivare la carriera alias per i dipendenti transgender e non binari di adottare il nome di elezione e non quello anagrafico. “Potranno ricevere il badge col nome di elezione e tutte le ulteriori utilità connesse al ruolo, come ad esempio l’email o l’indicazione nell’ufficio”, aveva spietato alla stampa Roberta Parigiani, avvocata e portavoce del Movimento Identità Trans, il quale ha fatto da supporto tecnico al progetto e all’Amministrazione del comune. “E lo stesso vale anche per l’utenza che si interfaccia con l’amministrazione: la cittadinanza potrà usare il nome di elezione negli atti interni alla Pubblica amministrazione o, ad esempio, accedendo alla rete di biblioteche o a tutti i servizi pubblici erogati dal Comune, compresi quelli che necessitano di un badge o una tesserina”. Lo scorso anno, proprio a Milano, il consiglio comunale aveva approvato una mozione proposta dalla consigliera del Pd Romano, sul primo registro di genere in Italia, ma attualmente è fermo e non operativo.

LEGGI ANCHE:

Total
0
Shares
Lascia un commento
Previous Article

Salvate il soldato "LES": nasce il comitato per il Liceo Economico-sociale. A rischio 900 cattedre

Next Article

Voto in condotta, riforma Valditara piace all'80% di prof e genitori

Related Posts