Bocconi per l'Expo, progetto di recupero

milano.gifLa parola ai numeri: in Lombardia ci sono 2.400 aree industriali dismesse potenzialmente contaminate e 700 siti in cui questa contaminazione è accertata, di cui 88 di particolari complessità e dimensioni. Complessivamente sono 2.000 gli ettari di territorio coinvolto, che un progetto dell’Università Bocconi propone ora di recuperare utilizzando come volano le risorse messe in campo per l’Expo 2015.
I dati emergono da uno studio realizzato dal centro Space dell’università meneghina, presentato al salone dell’immobiliare Eire, in corso nel polo espositivo di Rho-Pero. «L’Expo 2015 – spiega il professore della Bocconi Bruno Villois – ci offre l’opportunità di lavorare per il recupero di alcune di queste zone, almeno quelle prioritarie».
La proposta è creare un consorzio cui partecipino imprese ed enti locali, per presentare in tempi stretti un programma da sottoporre al governo e alla Comunità Europea finalizzato a trovare le risorse per le bonifiche. «Si comincerebbe da quelle importanti per i servizi finalizzati all’Expo – dice Villois – che sarebbero poi re-impiegabili successivamente».
L’idea ha già incassato una prima approvazione da parte del ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, che in un messaggio assicura «ampio sostegno all’iniziativa, che si colloca nel segno della sostenibilità» ed è espressione, afferma il ministro, «dell’ambientalismo del fare».

Manuel Massimo

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