Dai film alla realtà, il progetto di Frankenstein non è più lontano.
Un neurochirurgo torinese, Sergio Canavero, ha attirato l’attenzione su di se dopo aver affermato nel 2015, che entro due anni sarà in grado di trapiantare un cranio di un malato di atrofia muscolare spinale, malattia che colpisce l’utilizzo dei muscoli non andando a danneggiare l’uso del cervello.
L’atrofia muscolare spinale è legata ad una mutazione genetica causata da un gene recessivo e ne sono affetti uno su quattro nel caso in cui, entrambi i genitori ne sono portatori.
Il russo, Valery Spiridonov, si è offerto come cavia per l’intervento nonostante le scarse possibilità poiché ritiene che la sua malattia sia peggio del rischio di morire.
Per l’intervento saranno necessari un centinaio di chirurghi, trentasei ore di sala operatoria, oltre 11 milioni di dollari.
La procedura prevede il raffreddamento della testa per poi sezionare il tessuto intorno al collo e si collegano i principali vasi sanguigni mediante piccoli tubi e in seguito dovrà essere unito il midollo osseo.
Nel caso in cui il paziente resista all’intervento sarà tenuto in coma farmacologico per un mese per evitare il rigetto del cranio.
Simona Iervolino, Roberto D’Ambrosio
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