Dopo tanta attesa finalmente sono arrivati i primi responsi del Maxi Ricorso UDU 2015, patrocinato dallo studio legale Bonetti & Partners, contro test d’accesso al corso di laurea in Medicina e Chirurgia e Odontoiatria.
Il 19 giugno, infatti, il Tar Lazio ha emanato le prime sentenze di accoglimento che permetteranno a quasi 1.000 ricorrenti di essere equiparati definitivamente agli altri studenti vincitori di concorso, passando ad essere da immatricolati con riserva ad immatricolati di diritto. I primi ricorrenti ammessi definitivamente sono quelli dell’aula 3 di Bari, aula nella quale è scomparso il plico dal quale è partito il ricorso; oltre a questi sono stati ammessi anche tutti i ricorrenti della Federico II, oltre a piccoli gruppi di Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata e Milano Statale.
Gianluca Scuccimarra, Coordinatore Nazionale UDU – Unione degli Universitari, commenta: “Attendevamo da un mese questa storica sentenza del Tar de Lazio che con il suo responso ha definitivamente sancito che i test d’ingresso al corso di laurea in medicina e chirurgia e odontoiatria 2014 è stato falsato, non solo per il plico mancante nell’aula 3 di Bari, ma anche per la violazione dell’anonimato verificatasi in quasi tutte le sedi in cui si è svolto il test d’ingresso che ha permesso una ulteriore fuga di notizie e trasmissione delle domande. Ora restiamo in attesa delle sentenze dei prossimi mesi che coinvolgeranno tutti gli iscritti con riserva in tutti gli altri atenei italiani, ma ormai l’indirizzo del tribunale amministrativo appare chiaro.”
“E’ una vittoria storica per la battaglia che da tanti anni la nostra organizzazione porta avanti negli atenei italiani contro la lotteria del numero chiuso – continua. Grazie a questa sentenza oltre mille studenti che già studiano medicina grazie alle ordinanze cautelari saranno completamente equiparati agli studenti entrati con i test e soprattutto potranno continuare a studiare per raggiungere l’obiettivo negato da un sistema universitario che garantisce sempre meno il diritto allo studio. Il tribunale non solo ha riconosciuto le falle del sistema del numero chiuso, ma anche il fatto oggettivo che i tanti studenti entrati a medicina tra settembre e novembre hanno sostenuto un con successo e ottimi voti gran parte degli esami previsti dal loro piano di studi, mettendo a tacere definitivamente chi pensa ancora che il test e la programmazione servano a individuare gli studenti più bravi.”
Conclude Scuccimarra: “Ora che il Tar Lazio ha confermato le irregolarità del sistema d’accesso universitario la palla passa al Governo che potrebbe, con un’operazione di puro buon senso, anticipare le prossime sentenze del Tar andando a effettuare una sanatoria che elimini già da ora la riserva per tutti i ricorrenti ammessi con riserva. E dopo una vittoria così importante per il diritto allo studio non può più attendere un cambiamento vero del sistema d’accesso al mondo universitario, che parta dal confronto tra il ministero e gli studenti, e che miri a riformare profondamente l’attuale sistema non solo tramite slogan ma con i fatti. Se questo non accadrà la nostra battaglia andrà avanti senza interruzioni già a partire dai prossimi test di settembre.”
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