Una mozione di sfiducia per il direttore della Normale, Vincenzo Barone, era stata presentata in Senato accademico dalla componente studentesca e sarà votata nella riunione del parlamentino normalista fissata questo gennaio. La mozione è la conseguenza della vicenda della «gemmazione», ovvero dell’ipotesi di una Scuola Normale al Sud, presso l’università Federico II di Napoli. È quanto si apprende da fonti interne alla Normale, dopo la riunione di stamani del Senato Accademico.
LA SFIDUCIA
La sfiducia, come racconta il Messaggero, diventerà esecutiva, secondo lo statuto, se sarà votata dai due terzi degli aventi diritto del Senato accademico. I rumors interni alla Scuola, tuttavia, danno per «più che probabile il voto a favore della mozione da parte della maggioranza semplice degli aventi diritto, resta da vedere se Barone deciderà andare fino in fondo o di dimettersi prima». È proprio la «gestione» del possibile sdoppiamento che non è piaciuta in seno alla Normale, anche tra i docenti che hanno aspramente criticato Barone per una «mancata trasparenza sull’operazione e perché non c’è stata alcuna condivisione del progetto con il corpo docente».
300 firme a sostegno del direttore
Da tutto il mondo arrivano a Vincenzo Barone appogi sul progetto di aprire una sede a Napoli.
Trecento professori di università italiane e straniere hanno firmato un documento di sostegno al direttore della Scuola Superiore Normale di Pisa, Vincenzo Barone, in vista della riunione del Senato Accademico del 9 gennaio che discuterà su una mozione di sfiducia presentata nei confronti dello stesso Barone dai rappresentanti degli studenti.
Lo riporta il Corriere della Sera ricordando le tensioni scaturite alla Normale sul progetto propugnato da Barone per aprire a Napoli una sede, un ‘clone’, della scuola universitaria di eccellenza pisana.
Gli studenti e parte del corpo docente hanno chiesto le dimissioni di Barone, anche sottolineando che la scelta di aprire una sede a Napoli avrebbe snaturato i principi e fatto perdere centralità alla prestigiosa istituzione di Pisa. Ma ora, a pochi giorni dalla seduta straordinaria del Senato Accademico della Normale, 300 docenti di rango mondiale esprimono solidarietà a Barone e sconcerto per la ‘fronda’ interna che la sua decisione ha causato.
Barone aveva progettato per Napoli una sede della Normale dove realizzare, tra l’altro, corsi di astro-chimica, di blue economy, di beni culturali 2.0. A seguito delle polemiche il Miur ha mantenuto il finanziamento per realizzare una scuola di alta specializzazione universitaria a Napoli, ma ha bloccato l’uso del nome Normale per altri istituti universitari di eccellenza diversi da quello fondato a Pisa da Napoleone Bonaparte nel 1810.