Un’applicazione per premiare gli studenti che arrivano all’università in bus e in metro, pannelli fotovoltaici e distributori d’acqua al posto delle bottiglie di plastica. La rivoluzione sostenibile parte anche dall’università di Genova con il rettore che firmerà la dichiarazione di emergenza climatica proprio venerdì mattina, durante il terzo sciopero globale del clima organizzato dal movimento Fridays For Future che invaderà anche le strade genovesi.
«Siamo una cittadina di 30 mila studenti che produce 26 mila tonnellate di anidride carbonica l’anno — spiega la professoressa Adriana Del Borghi, delegata alla sostenibilità ambientale dell’ateneo — Per questo gli slogan non bastano e stiamo cercando di mettere in pratica azioni concrete seguendo l’esempio di Greta».
Soluzioni che verranno presentate oggi pomeriggio alle 14 a palazzo Ducale nell’incontro con i ricercatori dell’università che stanno già portando avanti le buone pratiche in ateneo.
In ballo una sperimentazione che coinvolge gli studenti della scuola Politecnica, realizzata con la professoressa di Tecnica e Pianificazione Urbanistica Francesca Pirlone, per premiare chi utilizza il trasporto pubblico. Dal prossimo anno accademico sarà attiva un’applicazione per rilevare i ragazzi che raggiungeranno le lezioni in bus o in metropolitana piuttosto che utilizzare macchine e scooter. Agli studenti più “ecosostenibili” saranno destinati biglietti dei musei, per spettacoli e concerti.
Un piano basato sui numeri. «Conteremo e rendiconteremo quanto inquiniamo con tutte le attività di didattica e ricerca — continua Adriana Del Borghi — Sappiamo che l’obiettivo emissioni zero da qui al 2050 sarà difficilmente raggiungibile ma noi faremo la nostra parte».
Al campus di Savona è già attiva la produzione di energia con pannelli fotovoltaici e una palazzina è energicamente indipendente ma la strada è ancora lunga. Alle matricole saranno regalate le borracce con il logo dell’università e saranno bandite le bottigliette di plastica. Per installare i cento distributori tra i corridoi dell’ateneo servirà però ancora un anno, considerando il bando di gara e l’installazione.
Intanto il lavoro di docenti e studenti continua anche fuori dalle aule. L’università di Genova è una tra le cinque università italiane che partecipano alle conferenze dell’Onu insieme, tra le altre, alla Cà Foscari di Venezia e alla Bocconi.
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