Imam all’università di Torino per attaccare Israele. Salta la preghiera al Politecnico dopo la diffida del rettore

Il bis oggi nell’altro ateneo della città, ma i vertici dell’ateneo in accordo con la ministra Bernini hanno inviato una richiesta al questore: “L’università è laica”.
L’attivista svedese ambientalista Greta Thumberg in collegamento da remoto per il secondo meeting europeo Friday for future al Campus universit‡ di Torino, 25 luglio 2022. ANSA/TINO ROMANO

Brahim Baya, portavoce della moschea Taiba di Torino, ha celebrato la preghiera del venerdì nell’Università di Torino davanti a una trentina di studenti ribattezzatisi “Intifada studentesca”. Nell’atrio dell’ateneo Baya ha poi rivolto parole di solidarietà alla popolazione di Gaza e ha parlato di “genocidio”, ma non ha citato in alcun modo le responsabilità di Hamas. Ma al di là del contenuto del suo messaggio, quello che stupisce – e che ha mandato su tutte le furie il rettore Stefano Geuna e la ministra dell’Università Anna Maria Bernini – è che, senza permesso dell’isttuzione, una autorità religiosa è entrata in ateneo, violando la laicità del luogo.

Il rettore: “Ferma condanna per l’accaduto”

“Le parole di violenza pronunciate da Brahim Baya durante il sermone tenuto a Palazzo Nuovo occupato non si conciliano con un’idea di Università come luogo democratico di scambio e confronto. Al contrario, affermano valori che sono in contrasto con l’idea della pace e della convivenza tra i popoli – afferma in una nota il rettore dell’Università di Torino Stefano Geuna – L’Ateneo, quindi, ribadisce la ferma condanna per quanto è accaduto negli spazi autogestiti dagli occupanti ed esprime profondo rammarico per un’iniziativa che contraddice i principi fondamentali della laicità e del pluralismo nelle istituzioni”.

“L’Università di Torino – conitnua il rettore – auspica quindi che Brahim Baya possa riconsiderare quanto accaduto e voglia quindi astenersi in futuro da altre iniziative che possano mettere in discussione i valori fondativi della nostra comunità scientifica o ledere l’immagine pubblica del nostro Ateneo”.

Intanto il dialogo con gli occupanti continua. Anche questa mattina una delegazione di UniTo ha incontrato chi ancora presidia Palazzo Nuovo. Finita l’occupazione del Rettorato, restituito alla sua piena agibilità funzionale, la delegazione ha ribadito ai manifestanti la richiesta di consentire, già per lunedì, il ripristino dell’attività didattica in presenza e tutte le attività lavorative.

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