Coronavirus, quarantena in una scuola elementare a Soresina: bambini invitati a stare in isolamento

Bambini e famiglie di una scuola elementare di Soresina, in provincia di Cremona, sono stati invitati a rispettare due settimane di quarantena per essere entrati in contatto con una persona contagiata dal coronavirus. La misura è stata suggerita da Ats per motivi precauzionali. Per questo tutti i genitori sono stati contattati ed è stato consigliato l’isolamento fino al 5 marzo.

Un centinaio di bambini di una scuola elementare di Soresina (Cremona) e le loro famiglie sono invitati a rispettare un periodo di quarantena dopo essere entrati in contatto con una persona positiva al coronavirus. In via precauzionale l’Ats ha invitato le famiglie di alcuni bambini che frequentano la scuola Immacolata, plesso che ospita le elementari e la scuola dell’infanzia, a osservare l’isolamento fino al 5 marzo rimanendo il più possibile in casa. È di Soresina uno dei quattro minorenni risultati positivi al virus in Lombardia.

Le scuole sono chiuse in tutta la regione fino al 1 marzo. Non è ancora stato annunciato se il provvedimento sarà prolungato per un’altra settimana. In questo caso però l’isolamento chiesto dell’azienda sanitaria riguarda questi bambini perché sono entrati in contatto con una persona contagiata, e quindi pur non frequentando la scuola è stato consigliato loro di osservare la misura precauzionale evitando i contatti con altre persone.

La provincia di Cremona è la seconda per numero di contagi
La situazione a Cremona è tra le più delicate in queste ore. L’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, ha spiegato che sono 91 i casi confermati a livello provinciale, secondo dato più alto in Italia. Una sessantina di persone sono ricoverate in ospedale, 18 in condizioni gravi. La struttura ospedaliera – che è il presidio più vicino alla zona rossa – ha denunciato nelle scorse ore una difficoltà di gestione del grande afflusso di malati in arrivo. Per questo è stato disposto il trasferimento di alcuni pazienti gravi alla terapia intensiva dell’ospedale Niguarda di Milano. L’ospedale cremonese ha raddoppiato i posti nel reparto di malattie infettive ed è stata allestita una tenda della protezione civile. Nella zona sono state registrate alcune vittime, tra cui la terza in assoluta in Italia, una donna che era ricoverata all’ospedale di Crema.

Il sindaco di Cremona: Più attenzione al nostro ospedale
Il sindaco di Cremona, Gianluca Galimberti, ha scritto una lettera al presidente della Lombardia Attilio Fontana e all’assessore Gallera “per chiedere di sostenere lo sforzo che il nostro ospedale sta facendo per far fronte alla situazione coronovaris. Sappiamo e lodiamo il grandissimo impegno che viene portato avanti in questo momento da moltissimi operatori sanitari a diversi livelli e conosciamo il lavoro in atto da parte della Regione per coordinare il sistema sanitario”, ha aggiunto il primo cittadino chiedendo “un’attenzione maggiore per il nostro ospedale in virtù del numero di pazienti ricoverati, delle fatiche di medici, infermieri, operatori sanitari e responsabili, delle necessità relative a materiali indispensabili al personale”.

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