Appena 9 docenti di matematica in più tra le 55 mila assunzioni previste dalla Buona Scuola. Questa l’indicazione che emerge osservando i dati sulla ripartizione dell’organico di potenziamento provincia per provincia diramato nella scorsa settimana dal Ministero di viale trastevere.
Il dato riguarda in particolare le immissioni in ruolo nelle scuole medie (complessivamente, infatti, i docenti di Matematica assunti sono 1.100 e 1.181 quelli di Matematica e Fisica nei licei), ma risulta comunque un controsenso considerando che il decreto elaborato dal Miur mirava al potenziamento dell’organico seguendo le preferenze e le necessità segnalate dalle stesse scuole.
A fronte degli appena 9 nuovi prof di matematica, infatti, materia in cui gli alunni italiani mostrano notevoli difficoltà rispetto a quanto rilevato all’estero dalle indagini Ocse Pisa, le scuole medie vedranno crescere di 1.903 effettivi gli insegnanti di musica, di 1.631 nuove unità quelli di educazione artistica, di 1.198 quelli di educazione fisica.
La scarsa logica di una simile sproporzione va cercata nel compromesso adottato, gioco forza, dal Miur per rispondere alla cronicità del precariato nel settore scuola: osservando i dati delle immissioni, infatti, risulta chiaro che siano state effettuate rispondendo alle esigenze delle Graduatorie ad esaurimento, nel tentativo di svuotarle il più possibile, piuttosto che a quelle presentate dalle singole scuole.
Non a caso, i numeri delle assunzioni sono in diretta proporzione con le richieste pervenute al Miur: su 70 mila domande, i prof di matematica erano solo 432, mentre quelli di musica arrivavano fino a 2.2.19, quelli di educazione fisica a 1.845, quelli di ginnastica a 1.492.
Il paradosso diventa ancora più evidente se si osserva che addirittura materie come stenografia e dattilografia, discipline ormai uscite dal novero degli insegnamenti impartiti a scuola, hanno visto un numero ben maggiore di immissioni, con 165 posti aggiuntivi.
Insomma, un compromesso figlio delle tante contraddizioni cui il decreto La Buona Scuola ha dovuto far fronte (le Gae e il loro sovraffollamento, va detto, sono frutto di un sistema ereditato dall’attuale Governo), ma che non giustifica l’impostazione scelta dal Miur per giustificare le nuove assunzioni: perché, infatti, chiedere alle scuole di stilare un elenco di preferenza rispetto agli ambiti in cui desideravano ricevere organico di potenziamento se poi queste indicazioni non potevano essere osservate?
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