Si celebra il 23 aprile in tutto il mondo la Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d’Autore, organizzata dall’Unesco per diffondere e preservare il patrimonio e la cultura libraria nel mondo. Un’opportunità per riflettere sul ruolo del libro come “strumento unico di cultura , educazione, partecipazione, comunicazione e svago”, secondo le parole del Segretario generale Matsuura.
“Poiché le guerre nascono nella mente degli uomini, è nella mente degli uomini che devono essere elevate le difese della pace”. Comincia con questa riflessione il preambolo dell’Atto costitutivo UNESCO, agenzia specializzata delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura. Ed è sotto tale stesso auspicio che si celebra il 23 aprile, ormai dal 1996, la Giornata mondiale del Libro e del Diritto d’Autore, frutto delle sinergie tra istituzioni, mondo intellettuale ed editoriale e società civile.
Un’occasione, salutata con entusiasmo in più di cento Paesi, nel Nord come nel Sud del mondo, per tornare a riflettere sul ruolo del libro che contribuisce, secondo il Segretario Generale Koichiro Matsuura, a “costituire e mantenere il tessuto educativo, culturale ed economico delle nostre società” dall’aspetto sempre più glocale. Ma che si apre anche a questioni di più ampia portata, quali il Pianeta Terra e la funzione delle lingue. Tematiche solo all’apparenza molto diverse tra loro, ma in fondo profondamente interrelate nell’organizzazione delle Nazioni Unite. Il 2008 è stato infatti proclamato da parte dell’Assemblea Generale Anno internazionale delle Lingue, patrimoni da custodire al meglio e più a lungo possibile, pena la perdita della propria identità culturale, di cui il libro rappresenta certamente uno degli elementi più pregnanti.
L’ONU ha voluto, inoltre, consacrare questi dodici mesi al pianeta Terra, universo sempre più fragile, da preservare conoscendo. Soprattutto attraverso la lettura. Per l’occasione lo slogan adottato dalla Commissione nazionale italiana UNESCO è stato proprio “Leggi il tuo Pianeta”, a voler sottolineare la duplice possibilità di conoscere il mondo tramite le pagine di un libro e, nello stesso tempo, riuscire ad interpretarne, magari prevenendoli, i segnali di un ecumene sempre più in affanno.
Numerosi gli eventi organizzati, disseminati in più di quindici regioni d’Italia (per conoscere gli appuntamenti più vicini è sufficiente collegarsi all’indirizzo www.unesco.it sezione “eventi”). Dalle mostre fotografiche, alle presentazioni editoriali, passando per il bookcrossing ed i “porte aperte” in biblioteche e musei: ovunque il libro è celebrato come mezzo per la diffusione del sapere declinato nelle sue molteplici forme e linguaggi.
Unica nota dolente la partecipazione, non molto nutrita, del mondo accademico. Un vero peccato se è vero che “la lettura dei buoni libri – ce lo insegna Cartesio – è una sorta di conversazione con gli spiriti migliori dei secoli passati”.
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