Ateneo e Careggi fidanzati in casa in nome della ricerca, con al dito anelli di fidanzamento portati in dote dalla Regione. Dal 1 di aprile, infatti, è divenuta operativa la convenzione stipulata a fine marzo tra il rettorato e l’azienda ospedaliero-universitaria più importante di tutta la Toscana che prevede la creazione ex-novo di un dipartimento ad attività integrata a supporto delle funzione didattiche e di ricerca eseguite dall’Azienda di Careggi.
Della nuova struttura organizzativa, ideata e voluta in attuazione del protocollo d’intesa stipulato a gennaio 2009 tra Regione, Università e Aziende ospedaliero-universitarie toscane, farà parte un corposo blocco di personale messo a disposizione dall’ateneo (su base volontaria) il cui stipendio verrà tutti i mesi corrisposto dall’Azienda di Careggi. Si tratta, in pratica, di un “passaggio” di dipendenti (del valore di circa 9 milioni di euro) che dalle scrivanie dell’Ateneo si trasferiranno a quelle del neonato dipartimento, con fini di supporto amministrativo-operativo a quanto di universitario Careggi sta già facendo.
Alla Regione Toscana, garante e promotrice del fidanzamento, andranno i risultati delle ricerche e i brevetti che ne scaturiranno in campo biomedico e farmaceutico. “Con questo atto – ha commentato l’augusto rettore fiorentino, Marinelli – disporremo di uno strumento organizzativo che da una parte porta a valorizzare l’attività di ricerca universitaria, e dall’altra permette di dare una risposta nel breve periodo anche sul versante del personale precario”.
“E’ una straordinaria opportunità d’integrazione tra realtà ospedaliera e universitaria – ha commentato dal canto suo il direttore generale di Careggi, Edoardo Majno – e di miglioramento nell’amministrazione di tutto il personale di supporto alla ricerca, che renderanno più flessibile l’ospedale verso le sempre nuove domande di sanità”.
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