Ad Aversa il recupero della città sale in cattedra, grazie all’impegno della Seconda Università di Napoli e dell’Associazione Libera che gestiranno insieme i beni confiscati alla camorra, promuovendone il recupero e la valorizzazione. Un’importante iniziativa orientata a diffondere la cultura della cittadinanza attiva e della legalità.
Martedì 22 aprile, alle ore 11.30, presso la Facoltà di Architettura della Seconda Università di Napoli, con sede in Aversa, via San Lorenzo ad Septimum, alla presenza del magnifico rettore Francesco Rossi, del prefetto di Caserta, Ezio Monaco, del commissario straordinario del governo per i beni confiscati, dottor Antonio Maruccia, del presidente della Provincia di Caserta, Alessandro de Franciscis e del procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Corrado Lembo, sarà sottoscritto un accordo di cooperazione tra la Facoltà di Architettura, nella persona del preside Concetta Lenza, l’Associazione Libera, rappresentata dal referente regionale della Campania don Tonino Palmese e l’Associazione Comitato don Peppe Diana, rappresentata da Valerio Taglione.
L’attività di collaborazione è finalizzata a favorire una migliore conoscenza dell’uso sociale dei beni confiscati alla camorra, attraverso il coinvolgimento della Facoltà di Architettura nell’ambito delle attività di didattica e di ricerca. L’impegno degli studenti attraverso temi di corso, tesi di laurea, tesi di dottorato e soprattutto tirocini formativi svolti presso le Amministrazioni interessate, oltre ad offrire a queste ultime un valido supporto nell’azione di valorizzazione e recupero dei beni, contribuirà alla crescita di responsabilità civile nei giovani e all’affermazione di nuovi modelli culturali.
Manuel Massimo
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