Lo “School Bonus” nel mirino della Rete degli Studenti Medi: “Buco nell’acqua annunciato. Su 27 donazioni effettive fino ad ora, solo 4 le imprese interessate, mentre la percentuale restante è formata da privati cittadini con donazioni dai 100 ai 500 euro. Introdotto dalla legge 107/2015, avrebbe dovuto finanziare l’edilizia scolastica attraverso donazioni di privati, ma una burocrazia farraginosa e l’indifferenza di imprese e privati ne hanno minato l’utilità fin dall’inizio.
“Sin dal primo momento ci siamo espressi in maniera fortemente negativa su questo provvedimento – dichiara Giammarco Manfreda, Coordinatore Nazionale della Rete degli Studenti Medi – rivendicando il ruolo centrale dello Stato e delle Istituzioni nel processo di investimento rivolto alla scuola pubblica”. E continua. “Il fatto che l’erogazione liberale sia poi prevista con una finalizzazione specifica per le problematiche relative all’edilizia scolastica è ancor più grave perché siamo convinti che la sicurezza e il benessere delle studentesse e degli studenti non possa dipendere dal buon cuore di qualche privato ma che debbano essere obiettivi imprescindibili delle Istituzioni nazionali”. Bisogna piuttosto risolvere i cavilli tecnici legati alle provincie che rendono difficile l’accesso ai fondi necessari per le ristrutturazione.
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