Trovati livelli di arsenico superiori alla norma non solo nell’acqua corrente ma anche nel pane prodotto nell’area del viterbese. In corso, alcuni controlli sugli ortaggi della provincia. I dati sono stati resi noti dall’Istituto superiore di sanità.
I ricercatori hanno condotto controlli su alcuni campioni di urine e unghie degli abitanti di alcune zone a rischio. Risultato: nella provincia di Viterbo, la concentrazione di arsenico è pari a 200 nanogrammi. Le amministrazioni comunali in cui è stato riscontrato un superamento dei limiti consentiti sono ben 56.
In molti comuni del Lazio, l’acqua è stata dichiarata non potabile.
L’arsenico è un cancerogeno di classe 1. Se per l’Unione Europea il limite massimo è di 10 microgrammi per litro, per l’Organizzazione mondiale della sanità il limite è pari ad un massimo di 5 microgrammi per litro.
Dall’Iss fanno sapere: “Nei comuni del viterbese con livelli di esposizione oltre i 20 microgrammi si osserva un eccesso di mortalità pari al 10%, per tutte le cause e per le malattie del sistema circolatorio (+10%). Nei comuni di Latina si osserva un eccesso significativo, pari al 12% della mortalità per tumori”.
AZ