Giovani alcolizzati, nuova vittima a Londra

alcolismo2.jpgMentre a Milano è entrata in vigore l’ordinanza che vieta il consumo e la vendita di alcol ai minori di 16 anni e nel governo si accende il dibattito sull’uso di alcolici tra i più giovani, in Gran Bretagna si muore giovanissimi di cirrosi epatica. È il caso di Gary Reinbach, ragazzo londinese, che all’età di 22 anni ha già compromesso il suo fegato irrimediabilmente.
“Stroncato da una cirrosi epatica causata dall’abuso di alcol”, questa la diagnosi dei medici dell’University College Hospital di Londra dove il ragazzo era in cura. Dopo aver provato di tutto, persino un trattamento con un fegato artificiale fatto arrivare da un ospedale di San Diego, Gary non ce l’ha fatta.
E dopo che l’unica possibilità di sopravvivenza gli è stata negata – niente trapianto di fegato, in quanto, per ottenerne l’autorizzazione, bisogna dimostrare di non aver bevuto alcol per almeno sei mesi – si è riacceso il dibattito sull’uso di queste bevande fra i giovanissimi. Gary infatti aveva cominciato a bere in quantità spropositate all’età di 13 anni. E solo dieci settimane fa era stato ricoverato per la prima volta.
Il suo calvario oggi aggiunge allarme per il crescente fenomeno del consumo di alcol tra adolescenti. Una vicenda choc che ha mobilitato medici e associazioni nel chiedere ricerche più approfondite sull’effetto che l’alcol ha sul fegato dei giovanissimi. “I giovani si possono procurare con facilità grandi quantità di alcolici. In meno di 10 anni questo ragazzo ha sviluppato una cirrosi avanzata. Questo conferma un sospetto che nutriamo da tempo, ovvero che il fegato ad una giovane età è più vulnerabile”, ha detto Raj Mookerjee, uno dei medici dell’ospedale.
“Finora non sono state fatte molte ricerche sui giovani e l’alcol e sull’effetto che questo fenomeno ha sulla salute nel nostro Paese”, ha dichiarato un portavoce di Alcohol Concern, un’associazione contro l’alcolismo, che ha aggiunto: “Le statistiche dimostrano che sempre più persone contraggono malattie al fegato dopo i 30 anni e se un numero crescente di adolescenti beve, la gente si ammalerà ancora più giovane”.

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