Il 2 agosto a Santa Cesarea Terme (LE), nell’ambito di Riot Village – il campeggio studentesco, si terrà “Connect knowledge / change Europe”, un’assemblea studentesca internazionale, che vedrà coinvolti studenti da otto Paesi europei in una giornata di gruppi di lavoro, assemblee e dibattiti sulle trasformazioni del mondo della scuola e dell’università nell’ambito europeo. L’iniziativa è organizzata dalla Rete della Conoscenza in collaborazione con European Alternatives e l’FLC – CGIL. Qui il sito dell’iniziativa.
“Si tratta di un’occasione per indagare a fondo le radici del progetto europeo – dichiara al Corriere dell’Università Riccardo Laterza, Portavoce Nazionale della Rete della Conoscenza – e per smascherare alcune illusioni che stanno alla sua base. Una di queste è sicuramente quella dell’economia della conoscenza, che avrebbe dovuto migliorare le vite delle centinaia di milioni di abitanti del nostro Continente e che invece oggi è il principale vettore di precarizzazione del mercato del lavoro, di dequalificazione dei percorsi formativi e di asservimento degli stessi agli interessi privati di breve termine. Vogliamo provare a costruire una visione comune su questi processi perché è un passo necessario per sottoporli a critica e immaginare un’alternativa all’esistente”.
“Le mobilitazioni contro il ddl sulla scuola del Governo Renzi – aggiunge Danilo Lampis, Coordinatore Nazionale dell’Unione degli Studenti – si inseriscono in un ambito più ampio di critica alla privatizzazione della conoscenza: rendere l’istruzione gratuita, d’altronde, sarebbe la misura più efficace per abbattere i tassi di dispersione scolastica, come richiesto anche da un’Europa che però dall’altro lato spinge per l’aziendalizzazione della formazione”.
“Negli ultimi mesi in giro per l’Europa e non solo sono sorte diverse esperienze interessanti di mobilitazione nel mondo universitario – nota Alberto Campailla, Portavoce Nazionale di Link-Coordinamento Universitario – che indicano una direzione chiara, a partire dalla richiesta di un diritto allo studio più forte, di una vera democratizzazione dei luoghi di formazione, di una critica radicale ai modelli di didattica e valutazione. Sono questioni che interessano tutti gli studenti d’Europa e sulle quali la nostra ambizione è di poter costruire una risposta collettiva”.
“L’appuntamento internazionale “Connect knowledge / change Europe” – concludono gli studenti nella nota – è solo la prima tappa di un percorso di connessione delle lotte a livello europeo, per ricostruire il valore sociale della conoscenza e immaginare e praticare un altro modello di formazione per un’Europa più giusta e libera”.
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