Partiamo da un presupposto importante: trovare lavoro è un lavoro a retribuzione differita! Ciò significa che, per non restare inoccupati, bisogna cominciare a muoversi, bisogna cioè uscire dalla ghettizzazione dell’inattività, tenendo presente, ovviamente, che si sta investendo in vista di uno stipendio che ancora deve venire.
MAI RESTARE A CASA! – Come si può pretendere di trovare o ri-trovare un posto di lavoro, restando appostati in casa?? Indubbiamente l’era del computer ci ha abituati a rimanere inermi, ad interagire con quanto la rete ci offre. Ma questo non basta, non può bastare. Sebbene si possa incontrare l’amore in rete, ed ogni richiamo alla prudenza non è mai effimero, lo stesso non sempre è possibile per il lavoro. Facciamo qualche esempio. Di solito ci si inscrive su portali di ricerca lavoro, si attendono offerte o, per i più tenaci, si attiva una ricerca. Bene, se la fortuna assiste, si trova l’annuncio che calza a pennello e si risponde inviando il cv. Se questo è il metodo in una giornata si possono inviare molte candidature. Sembrerà retorica, ma la quantità non è sinonimo di qualità, inviare un numero cospicuo di cv non significa aver avviato una ricerca attiva del lavoro.
LA QUALITA’, NON LA QUANTITA’ – Innanzitutto, dovete tener presente che il vostro cv può facilmente essere cestinato, poiché viene filtrato da motori di ricerca “tarati”, per cui basta un piccolo errore, magari solo di battitura, per essere cancellati. Poi, c’è da chiedersi: siamo certi che, superata la selezione tecnologica, la candidatura giunga a destinazione? Forse, sarebbe opportuno cercare di capire chi sta cercando quella determinata figura professionale per la quale mi sono candidato. Quindi, dovrei sapere nello specifico di cosa si occupa quell’azienda, dove opera, quali metodologie applica. Chi è il titolare? Qual è la sua politica aziendale? Sarà possibile contattare il responsabile del personale? In fondo, un venditore studia il cliente prima di fare l’offerta.
FOTOGRAFARE IL MERCATO – Prendere informazioni, insomma, è il primo lavoro da fare se si vuole lavorare. In tempo di censimento, quindi, il suggerimento è di censire i settori d’interesse, analizzarne ogni sfaccettatura, cercare le aziende più rappresentative. Ti tocca poi stabilire a chi dare priorità di invio, se a piccole-medie aziende o a multinazionali, localizzate in zone limitrofe o viceversa. Insomma, ciò che ci si impone come imperativo è fotografare il mercato.
SELF MARKETING – Infine, ricordiamo che siamo noi a venderci sulla piazza e dobbiamo saperlo fare, dobbiamo cioè conoscere la merce di scambio: sapere ciò che concerne il datore di lavoro, ma, non meno importante, dobbiamo avere coscienza di chi siamo e di cosa siamo in grado di offrire. Come in ogni buona campagna pubblicitaria che si rispetti, dobbiamo saper rappresentare al meglio le nostre competenze: quello che sappiamo, quello che sappiamo fare, quello che è il nostro essere. Per meglio dire: dobbiamo saper ben” impacchettare” il prodotto noi stessi. Ma questa è un’altra storia…
MD
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