Il Corriere dell’Università raccoglie e propone le testimonianze di studenti che hanno già fatto la loro scelta universitaria, un input per orientarvi attraverso esperienze e racconti “variopinti”, che si proiettano al futuro.
Evelina Iannoccari
laureanda in Sociologia
“Lo devo ammettere: mi sono iscritta a Sociologia quasi per “sbaglio”. Avevo deciso di provare il test di ammissione per un’altra facoltà, ma non avendolo superato la prova mi iscrissi a Sociologia calcolando che molti esami erano in comune con psicologia clinica, la mia prima scelta.
Ho provato fin da subito una sensazione “strana”: un cammino lungo e difficile, colmo di studi che riguardavano la matematica e la necessità di analizzare e interpretare in modo critico i dati empirici di diversa provenienza riguardanti i fenomeni sociali. Decisi di rimanere non solo per una sfida fatta a me stessa, come se il cammino in cui ero “inciampata” fosse stato destinato a me. Sapevo che avrei imparato “qualcosa” di nuovo, anche se le difficoltà non sono mancate.
Sociologia apparentemente “sembra” una materia umanistica e anche fattibile in senso lato, invece il suo studio è prettamente di tipo scientifico dove è indispensabile una buona conoscenza di base di matematica per lavorare analisi statistiche. Noi sociologi studiamo la società mettendola in correlazione con i più svariati fenomeni, osservando come gli uomini tra loro, convivono, in relazione con strutture sociali, organizzazioni, norme e processi che uniscono e/o separano le persone come “individui” o come “parti del gruppo”. Mi sento una persona fortunata perché ritengo che la Sociologia sia una finestra sul mondo, un mondo non definito da paralleli, meridiani e un equatore, ma un mondo senza confini. È uno studio che permette di aprire la mente e ti rende dinamica cercando TU nel mondo, da protagonista, una prospettiva migliore, d’altronde, un sociologo non fa altro che studiare una società perfetta!”
Tiziana Petruzzelli
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