“La maggior parte di coloro che hanno commesso atti di violenza non erano studenti”. È questo il commento del ministro Mariastella Gelmini all’indomani dei fatti di Torino. “Mi spiace constatare come il G8 sull’Università – ha proseguito il ministro, a margine della cerimonia di premiazione della quinta edizione del ‘Premio Libero Grassi’ nella sede della Confcommercio a Roma – dove dovevano emergere all’esterno molti contenuti di cui si è parlato, si è tradotto in episodi di violenza”.
La Gelmini ha affermato anche che “la sola denominazione G8 ha determinato un raggruppamento di persone che non avevano niente a che fare con l’università. Ha avuto visibilità – ha concluso il ministro – solo chi ha commesso atti di violenza”. Un’idea, quella del ministro dell’Istruzione, non isolata. Anche Roberto Maroni, a capo del dicastero dell’Interno, è sulla stessa linea: “L’attacco premeditato di un gruppo di violenti”.
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