«Abbiamo dialogato con le figure istituzionali. Il provvedimento è stato più volte esaminato dalla Conferenza dei Rettori, il confronto non è mai venuto meno. E comunque è difficile dialogare con chi insulta o entrare in una università quando ci sono gravi problemi di ordine pubblico».
È quanto afferma alla Stampa il ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini che respinge così l’accusa di non cercare il dialogo con studenti e sindacati. Gelmini sottolinea che sulla riforma «il confronto è durato due anni» ma «c’è un momento in cui un governo deve decidere». Si rivolge quindi agli studenti per un appello «perchè le loro contestazioni siano pacifiche» e difende le sue scelte: «Si può sempre fare di meglio ma sono convinta che ne valeva la pena. Il tempo sarà galantuomo e saprà far apprezzare questa riforma».
Sulle resistenze nei confronti del provvedimento, Gelmini spiega che c’è «un problema di ideologia che rifiuta il cambiamento. Comprendo il probelma del precariato, della disoccupazione, della crisi ma per risolverli c’e bisogno di una proposta politica, non di cavalcare le paure».
Fonte: Ansa
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