“Ho mandato curriculum ovunque. La Siberia è stata la prima a rispondere”. Lorella Fresia, 56 anni, da 12 mesi ha lasciato la sua famiglia per andare ad insegnare inglese ed italiano dall’altra parte del mondo. La sua storia l’ha raccontata Alex Corlazzoli, questa mattina, sul sito StartupItalia.
Da Gavi a Yakutsk per passione, per mettersi alla prova come docente e come donna. Una scelta che anche i siberiani hanno fatto fatica a comprendere: “Perchè a Yakutsk?”. Non riescono a capacitarsi del fatto che un’italiana abbia deciso di trasferirsi, seppure momentaneamente, in una città così difficile, mentre molti di loro farebbero carte false per trasferirsi in Italia”, ha spiegato Lorella.
Dopo la certificazione Cambridge Celta, la professoressa ha tentato un’esperienza oltreconfine. Fino alla scelta di optare per “la soluzione più difficile”. “Se doveva esserci un cambiamento sarebbe stato estremo”, ha continuato a StartupItalia.
Ora il suo lavoro è in una scuola privata di Yakutsk, cittadina nel nord-est della Siberia, capoluogo della Sacha-Jacuzia, con il più grande porto sul fiume Lena. La città è giovane e, a sorpresa, in tanti del posto “vorrebbero venire in Italia”, continua la professoressa.
Ma com’è insegnare in Siberia? “Ogni classe ha un computer collegato ad internet. Le scuole pubbliche – spiega – sono messe peggio”. Gli abitanti, comunque, conoscono le canzoni di Celentano e Pavarotti, oltre alle città Roma, Venezia e – a sorpresa – Rimini. Una vita non facile quella in una città che ha temperature che arrivano anche a 54 gradi sotto zero. Come a dire: per spostarsi qui serve una volontà di ferro. E una passione, immensa, per l’insegnamento.
A 56 anni molla tutto e va ad insegnare italiano in Siberia
