I mali delle università milanesi si curano con la meritocrazia. La medicina più innovativa che il senato accademico e il consiglio di amministrazione del Politecnico di Milano hanno deciso di somministrare è a base di voti e questionari da compilare on line. Saranno, infatti, gli studenti a decidere quali lettere dell’alfabeto assegnare ai propri insegnanti: A, B o C, dove C starà ad indicare il maggior apprezzamento.
È questo l’ultimo obiettivo del “Progetto merito”, il documento firmato da pochi giorni nell’Università milanese e inizio annunciato di quella “autoriforma” delle Università che dovrebbe partire dall’interno. “Lo scopo del programma – spiega il rettore Giulio Ballio – è garantire una trasparenza sempre maggiore nelle università e arrivare a premiare i docenti più meritevoli per migliorare l´efficienza dell´ateneo”.
Lo start è fissato in questo anno accademico, durante il quale ogni ricercatore ed insegnante vedrà in rete il proprio bagaglio di competenze al completo. Per il 45% peserà il valore della didattica, calcolato in base al numero degli studenti e all´importanza in crediti degli insegnamenti, e per il 55% conterà la ricerca, misurata con la capacità di attrarre fondi e le pubblicazioni.
«A chi porta un consistente contributo alla qualità dell´università – dice Ballio – le supplenze ai colleghi saranno pagate extra, per chi invece fornisce un apporto minore in termini di didattica e ricerca saranno considerate attività ordinaria. Lo scopo è il risparmio di fondi, ma secondo un criterio di merito».
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