Au, Volpi: “diritto allo studio per fronteggiare i tagli”

“Non è solo colpa dei tagli se il nostro sistema per il diritto allo studio non funziona”, secondo Andrea Volpi di azione universitaria.

“Non ci si può limitare a chiedere maggiori risorse, ci si deve impegnare per il buon utilizzo delle stesse”.“Non è solo colpa dei tagli se il nostro sistema per il diritto allo studio non funziona” è questo l’allarme lanciato da Andrea Volpi coordinatore nazionale di azione universitaria, in merito ai tagli perpetrati al diritto allo studio a danno dei fondi per le agenzie del diritto allo studio.
“Siamo preoccupati  – aggiunge Volpi – i fondi erogati sono certamente pochi e gli ulteriori tagli previsti non aiutano certo a migliorare la situazione, non  possiamo però  negare che vi è un malfunzionamento diffuso di tutto il sistema. In molte regioni – continua la nota – azione universitaria denuncia da anni “stranezze” nelle graduatorie di assegnazione di alloggi e borse di studio, un numero sempre crescente di studenti, spesso solo nominali, extracomunitari a danno degli studenti italiani, l’esistenza di intere strutture fatiscenti, dove regna l’illegalità, e dove ancora una volta il merito è dimenticato.
“Come rappresentanti degli studenti che da anni si battono per il vero diritto allo studio non possiamo e non dobbiamo limitarci, in un momento di crisi come questo, a puntare il dito verso i tagli ai fondi per il diritto allo studio.” “E’ necessario – conclude Volpi – reinventare di sana pianta un nuovo modello di diritto allo studio che preveda meno atenei e che abbia un nuovo concetto di mobilità; chiediamo quindi che i fondi ci siano e siano erogati in quantità maggiore, ma anche che gli enti regionali valutino e verifichino le loro spese per il diritto allo studio, così come lo Stato sta provvedendo a fare per le strutture universitarie: meno sprechi, tagli alle spese inutili, razionalizzazioni, maggiori controlli sulle graduatorie e più attenzione agli studenti meritevoli.”

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