Domani si ferma la scuola per lo sciopero contro la riforma sul reclutamento dei docenti

Mobilitazione di Usb, Anief e Cobas contro il decreto presentato dal Governo che dovrebbe rivoluzionare le modalità di accesso all’insegnamento nelle scuole secondarie. “In questo modo si andrà a creare un percorso a ostacoli per la stabilizzazione dei precari”.

Domani, venerdì 6 maggio, Usb Scuola, Cobas e Anief hanno convocato lo sciopero generale della scuola per il personale docente, educativo ed Ata delle scuole di ogni ordine e grado. Lo sciopero è stato indetto anche per difendere il principio costituzionale del ripudio della guerra: contro l’economia di guerra, l’aumento delle spese per armamenti e servitù militari e contro qualsiasi coinvolgimento bellico.

Ma il tema principale è quello che riguarda la riforma sul reclutamento dei docenti. Secondo i sindacati “introduce un vero percorso a ostacoli per la stabilizzazione dei precari, una formazione in orario aggiuntivo (obbligatoria per i docenti neo-immessi dal 2023-24), un’incentivazione salariale (di fatto a discrezione del Dirigente) destinata solo al 50% di coloro che si sottoporranno “volontariamente” all’indottrinamento di Stato, consegnando la scuola alle lobby della formazione”.

“Saremo in piazza anche per l’abolizione dei PCTO e degli stage e restituire alle scuole – spiega oggi Usb scuola – gli strumenti e i fondi per il potenziamento dei laboratori e per l’internalizzazione dei percorsi di avvicinamento al mondo del lavoro”.

E ancora con lo sciopero si chiede di investire i fondi del P.N.R.R. “non nella digitalizzazione selvaggia, ma per ridurre ordinariamente a massimo 20 il numero degli alunni per classe (15 in presenza di alunne/i con disabilità e per emergenze come la pandemia in atto), assumere i docenti con 3 anni di servizio e gli ATA con 2, investire in modo significativo nell’edilizia scolastica, per L’80% non a norma e per il 50% priva persino dell’agibilità”. Infine, c’è anche il tema del rinnovo del contratto, scaduto ormai da più di 2 anni.

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