Quante probabilità ci sono di vincere un milione di euro grattando uno dei tanti biglietti della fortuna che si comprano in tabaccheria o al supermercato? E quante ce ne sono, invece, di vincerne altri 2 a distanza di qualche settimana? Gli statistici risponderebbero indicando una cifra tendente allo zero assoluto ma in Italia, più precisamente in provincia di Mantova, c’è una persona che ha disintegrato ogni tipo di certezza al riguardo riuscendo in nemmeno venti giorni a vincere la bellezza di 3 milioni di euro grattando due biglietti “Gratta&Vinci”. Si tratta di un uomo di 40 anni, di origini brasiliane e di professione piastrellista, che dal 4 febbraio del 2020 al 24 dello stesso mese ha vissuto il periodo più fortunato della sua vita.
Prima ha grattato, in una tabaccheria di Modena, un biglietto vincente da 1 milione di euro. Esattamente 20 giorni dopo ha replicato l’azione fortunata vincendo però questa volta la bellezza di 2 milioni di euro questa volta in un bar di Garda.
Nemmeno il tempo di immaginare alla sua nuova vita da nababbo che però sono cominciate le brutte notizie. Quando, infatti, il 40enne si è presentato in una banca di Peschiera del Garda per riscuotere la seconda vincita, quella strana coincidenza della doppia vincita milionaria in nemmeno un mese è stata immediatamente segnalata dall’Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia e al nucleo speciale Polizia valutaria della Guardia di Finanza.
Da quel momento per il piastrellista, e un suo conoscente con cui si era presentato a ritirare la vincita, sono cominciati i guai perché la procura di Verona non ha mai voluto credere all’incredibile colpo di fortuna che avrebbe avuto. L’ipotesi degli inquirenti, infatti, è che l’uomo possa aver avuto una “soffiata” da qualche dipendente infedele di Lottomatica (al centro anche di un’altra indagine) che gli avrebbe così rivelato le zone dove andare a cercare i biglietti milionari.
“Non è vero niente, io sono un giocatore incallito di Gratta&Vinci e questa è stata solo fortuna” si è difeso lui come riporta oggi il Corriere della Sera. Ma alla sua versione credono davvero in pochi. Il risultato, infatti, è che a poco più di un anno da quelle due vincite milionarie l’intera somma (al netto delle tasse poco più di 2,4 milioni di euro) è stata congelata in attesa che le indagini facciano il suo corso. Insomma, sarà che la Dea Fortuna è cieca ma la Procura di Verona ci vuole vedere benissimo.