Test d’ingresso, il Codacons a Monti: “Bisogna eliminarli”

C’è grande attesa tra gli studenti che si apprestano a svolgere i test d’ammissione per le università a numero chiuso. Domani si parte con la facoltà di Medicina e Odontoiatria. I numeri sono allarmanti: solo uno studente su 8 potrà realizzare il sogno di una vita.

C’è grande attesa tra gli studenti che si apprestano a svolgere i test d’ammissione per le università a numero chiuso. Domani si parte con la facoltà di Medicina e Odontoiatria. I numeri sono allarmanti: solo uno studente su 8 potrà realizzare il sogno di una vita.

L’appello a Monti e Profumo. Per questa ragione, il Codacons, come si legge in una nota, si appella a Mario Monti e al ministro Francesco Profumo perche’ eliminino i test di ammissione e rendano libero l’accesso all’universita’. Se, infatti, la Corte Costituzionale definisse incostituzionale il numero chiuso, cosa probabile essendo lesivo del diritto allo studio e del libero accesso alle professioni, garantiti dalla Carta Costituzionale agli artt. 3, 33 e 34 e dalle direttive comunitarie, scatterebbe una maxi class action per i non ammessi. Per questo, prosegue il comunicato del Codacons, l’associazione di consumatori ha gia’ provveduto a diffidare il ministero dell’Istruzione, dell’Universita’ e della Ricerca chiedendo l’eliminazione dei test di ammissione.

Numero chiuso “assurdo e antistorico”. “Il numero chiuso all’universita’ e’ assurdo ed antistorico. Peraltro i test di ammissione, con domande magari di cultura generale, non selezionano certo quelli che saranno, ad esempio, i medici migliori. Non si capisce, poi, perche’ qualche ora di test dovrebbe valere piu’ del voto conseguito alla maturita’, dopo un percorso durato ben 5 anni di studio. Per migliorare la qualita’ della nostra sanita’ la selezione andrebbe fatta durante gli anni universitari, attraverso esami piu’ selettivi e non certo con un test di un centinaio di domande da risolvere in qualche ora”, ha dichiarato il presidente del Codacons, Marco Donzelli. Inoltre e’ ormai accertato che non vi e’ un esubero di medici in Italia, conclude la nota. Per questo vi sono assessori regionali alla Sanita’ che hanno gia’ chiesto l’eliminazione del numero chiuso.

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