Scuola, nuovo scontro 5 Stelle-Pd: “Nessun finanziamento per le paritarie”

I democratici e Italia Viva presentano emendamenti per un contributo bis. Vacca: “Così si tolgono soldi alla scuola pubblica”

Ci sono cinque emendamenti del Pd al Decreto rilancio per dare altri fondi alle scuole paritarie. E si aggiungono ai tre dell’ex sottosegretario Gabriele Toccafondi, lui di Italia viva, da sempre difensore delle ragioni delle scuole private. Si voteranno a breve, alla Camera, e rappresentano un nuovo problema per la maggioranza di governo, dopo il recente scontro sui concorsi per docenti in estate.

Il Movimento 5 stelle, questa volta sostenuto da Liberi e uguali, assicura di essere pronto alle barricate. Il capogruppo in commissione Cultura, Gianluca Vacca, dice: “Scegliere di finanziare con fondi aggiuntivi le scuole paritarie significa sottrarre soldi alla scuola pubblica. Il nostro faro è l’articolo 33 della Costituzione, nel passaggio che recita: “Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole e istituti di educazione, senza oneri per lo Stato”. Una norma che non ha bisogno di spiegazioni”.

La crisi delle rette

 A causa della crisi delle scuole paritarie, diventata profonda con il blocco delle lezioni e l’interruzione delle rette nel periodo più acuto della pandemia, sono già stati stanziati 150 milioni nel Dl Rilancio: “E’ stata un’eccezione”, dice Vacca, “faremo di tutto per scongiurare il tentativo di aumentare fondi o finanziamenti”.

Gli emendamenti Toccafondi chiedono detrazioni sulle rette delle famiglie fino a 5.500 euro per alunno (e su questo coincidono con un emendamento presentato dal pd De Menech), quindi, un secondo prevede per quest’anno un aumento di 130 milioni per chi gestisce i servizi educativi dell’infanzia in regime “non statale” e altri 140 milioni per far fronte ai mancati incassi delle rette da parte delle scuole. I diversi emendamenti Pd (Mura, Piccoli) chiedono un contributo extra compreso tra i 100 e i 285 milioni di euro. Cifre consistenti all’interno di un investimento globale sulla scuola pari a 1,4 miliardi.

Sulle scuole paritarie si è schierata apertamente la viceministra all’Istruzione Anna Ascani. In un webinar con le associazioni a difesa delle scuole paritarie ha detto: “Ho seguito direttamente, nella stesura del Decreto rilancio, questa partita affinché ci fosse un articolo riguardante un settore fondamentale per il sistema nazionale di istruzione. Riguarda la libertà educativa e i diritti dei nostri bambini e ragazzi, in particolare quelli della fascia che va da zero a sei anni. Il venir meno di queste scuole significherebbe dover negare il diritto all’istruzione a decine di migliaia di studenti in tutta Italia. Questo vale anche per la scuola primaria e secondaria. Appoggeremo le iniziative parlamentari che andranno in questa direzione. Vogliamo garantire alle scuole paritarie di riavviare in piena sicurezza il prossimo anno scolastico”. Oggi gli studenti iscritti a un istituto paritario sono un milione, a fronte di otto milioni nella scuola pubblica.

L’alleanza con la destra

I Cinque stelle sono convinti che il Pd, per far passare il finanziamento bis alle private, sia pronto a un’alleanza con Forza Italia. Ieri Maria Stella Gelmini, nel corso dello stesso webinar a cui era presenta la Ascani, ha chiesto un incontro tra capigruppo sul tema: “Quella per le paritarie è una grande battaglia di libertà, non solo una questione economica”, ha detto l’ex ministra dell’Istruzione: “Parliamo di dodicimila scuole e centosessantamila persone che ci lavorano”. Forza Italia ha presentato emendamenti per un fondo straordinario da 500 milioni: “Con le cifre attualmente stanziate il 30 per cento degli istituti chiuderà”.

repubblica

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