Continua l’ondata di proteste studentesche a Roma. E a 5 giorni dall’occupazione della succursale del cine-tv Rossellini, in via Libetta, all’Ostiense, è il turno del Pilo Albertelli, storico liceo classico che si affaccia sulla Basilica di Santa Maria Maggiore, nel quartiere Esquilino.
Martedì 12 ottobre gli studenti, insieme anche ad alcuni esterni del collettivo Osa (Opposizione studentesca d’alternativa), dopo una lunga trattativa portata avanti con il preside Antonio Volpe, hanno “preso possesso” dell’edificio intorno alle 16, esponendo dalle finestre lo striscione “Pilo occupato”. Oggi alle ore 17:30 inizia la protesta contro gli orari scaglionati resi obbligatori dal Ministero per le restrizioni anti-covid.
“Orari improponibili e massacranti, che costringono noi studenti a restare a scuola fino al pomeriggio – affermano gli studenti del Pilo Albertelli-. Ci viene così impedito di svolgere attività pomeridiane, di pranzare a casa e di svolgere i compiti, avere qualsiasi momento di socialità al di fuori della scuola e di svolgere lo studio che ci viene richiesto, rendendolo ancora più stressante del solito”. E chiamano a raccolta gli altri istituti: “Organizziamo una protesta unitaria che vada protagoniste tutte le scuole che vogliono scioperare o manifestare contro lo scaglionamento insostenibile dei nostri orari!”.
Dal liceo il preside Antonio Volpe emana una circolare dove declina ogni responsabilità in merito alla sicurezza e incolumità sul personale scolastico e degli studenti durante l’occupazione. “Il sottoscritto Dirigente Scolastico, Volpe Antonio, declina ogni responsabilità in merito alla sicurezza e all’incolumità del personale docente, ATA e degli studenti che hanno proclamato l’occupazione della scuola in data odierna. In particolare sollecitiamo provvedimenti sanitari da adottare, in quanto in questo stato di occupazione non possiamo garantire il rispetto delle normative ANTICOVID”.
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