All’università della Basilicata lo sapevano già tutti. Ma ora è informata anche tutta Matera e la notizia già corre in giro su e giù per l’Italia. L’esame di Storia della lingua italiana con il professor Emanuele Giordano non era come tutti gli altri. Per passarlo e prendere buoni voti le ragazze dovevano fare “qualcosa” in più che studiare. Le avances sessuali insomma erano all’ordine del giorno. Fino a quando una studentessa non ha deciso di denunciare quello che accadeva nella sua stanza.
Lo scandalo è scoppiato quindici gironi fa, quando il pornoprof è fino ai domiciliari in seguito ad una lunga inchiesta della squadra mobile di Matera. Il giochetto era semplice: il prof chiedeva favori sessuali in cambio di buoni voti, anche se sembra che non ostacolasse chi lo rifiutava. Dopo la denuncia, gli uomini della Mobile hanno sistemato una serie di telecamere nella stanza di Giordano: lì infatti il professore riceveva le studentesse. E lì sono stati ripresi vari incontri più che palesi.
“Le indagini però non sono concluse” spiegano gli investigatori. Sembra che in questi anni tantissime ragazze siano state molestate e alcune hanno anche accettato le avances: si stanno valutando per il momento un centinaio di casi. E gli investigatori spiegano che “una decina di ragazze sono venute a raccontarci quello che è accaduto negli anni scorsi. Il fenomeno è molto più esteso di quello che pensavamo”.
Una storia che sembra un dejàvu, molto simile a quello che successe qualche anno fa a Camerino, con il professor Capizzano, poi assolto da ogni accusa.
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