Grundtvig, Eurodyssey, People, Step, sono alcuni tra i programmi comunitari oltre i più conosciuti e tradizionali Erasmus, Comenius e Leonardo Da Vinci.
Naturalmente stiamo parlando di mobilità internazionale, di progetti nati per favorire esperienze di studio, formazione e lavoro nei Paesi dell’ Unione Europea. Non tutti i destinatari di questi progetti però, talora studenti, talora lavoratori e talora volontari, sono a conoscenza di queste grandi opportunità per conoscere, confrontarsi, crescere.
Nasce a questo scopo “In Forma per l’Europa”, una guida informativa rivolta a studenti, lavoratori e, in generale, a chiunque abbia voglia di intraprendere “il viaggio” verso l’Europa come si legge dalla presentazione.
Quali sono i programmi comunitari? A questa domanda risponde la prima sezione con la descrizione, gli obiettivi e le attività di ciascun programma. Quali saranno le opportunità di lavoro o le condizioni di vita nel paese che mi ospiterà? Le risposte nella seconda sezione che indica i portali e le reti che si occupano della raccolta e della diffusione di informazioni in tema di opportunità di studio, formazione e lavoro a livello internazionale. Una terza parte infine, è dedicata agli strumenti che facilitano la spendibilità delle competenze acquisite, come il kit Europass (portfolio delle certificazioni), la patente Europea del Computer (ECDL) e Dialang che non rilascia certificati ma valuta le abilità linguistiche.
La guida, realizzata con la direzione scientifica di Anna Grimaldi, raccoglie i risultati di uno studio esplorativo realizzato dal Centro Euroguidance Italy, organismo promosso dalla Commissione Europea che raccoglie strutture ed esperti di orientamento allo scopo di diffondere informazioni sul mondo dell’orientamento e della mobilità europea.
“Ci siamo resi conto che una rassegna di facile lettura non esisteva – spiega Antonietta Maiorano, curatrice della guida insieme a Giuliana Franciosa – e, sollecitati anche dalla commissione europea (Libro Verde, Carta di Comunità), abbiamo deciso di realizzare il vademecum per indirizzare chi abbia intenzione di andare all’estero”.
Come è stato condotto lo studio sulla mobilità?
La ricerca, iniziata già nel 2006, ma poi ampliata e raffinata, si è conclusa a dicembre 2009 e ha indagato sull’atteggiamento degli italiani nei confronti della mobilità. Attraverso il metodo CAWI (on-line) abbiamo raggiunto 1809 soggetti tra i 18 e i 45 anni con quote proporzionali per sesso, età e appartenenza geografica.
Cosa emerge da questa indagine?
E’ emerso che il 37,4% dei soggetti ha vissuto un periodo di studio o lavoro all’estero, il 44,3% fuori dalla propria regione ma nel territorio nazionale. Il dato interessante è che il 96,8% dei viaggiatori all’estero è soddisfatto della propria “avventura”. La mobilità, quindi, si connota sempre come un’esperienza soddisfacente.
Qual è il messaggio importante da dare ai giovani?
La mobilità e alla portata di tutti. Il pregiudizio diffuso è che intraprendere un viaggio di formazione sia per una nicchia di persone, i giovani non sanno che esistono alcuni programmi, come il servizio volontario europeo, che garantiscono una copertura delle spese al 100%.
Per scaricare il formato digitale: https://www.euroguidance.it/prodotti/opuscoloweb.pdf
Ivana Berriola
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