Il fenomeno delle pagine “spotted” è arrivato anche in Italia.
Un po’ in ritardo rispetto ai colleghi di mezza europa, gli universitari italiani hanno scoperto su Facebook le pagine “spotted”. Dall’inglese “avvistato”, si tratta di gruppi di utenti che appartengono a una stessa università (o alla biblioteca di un dipartimento) che si lanciano messaggi sulla bacheca di una pagina Facebook creata ad hoc, rimanendo anonimi.
Un po’ come il caso dei “complimentisti anonimi” che vi avevamo raccontato tempo fa.
I messaggi più diffusi sono le dichiarazioni d’amore per la compagna di scrivania o il ragazzo incontrato davanti alla fotocopiatrice, ma non mancano anche le critiche per lo studente che non rispetta in silenzio in biblioteca.
Il fenomeno è nato nella primavera del 2010, quando uno studente di informatica della Ucl, l‘University College of London, mise su un sito sul quale lui e i suoi amici potevano pubblicare commenti sulle ragazze “avvistate” in aula o in biblioteca, dando vita a “FitFinder“. Un esperimento di successo che in breve arrivò a coinvolgere circa 52 diverse università e 250mila utenti, ma che fu chiuso dopo soli due mesi per violazione della privacy.