I cervelloni? Non devono ringraziare la competizione ma il confronto con il contesto che li circonda. A dirlo è uno studio inglese su ‘Nature’, che minimizza l’importanza e il ruolo della competizione tra individui nello sviluppo del cervello umano.
Secondo il modello predittivo ideato da Mauricio Gonzalez-Forero e Andy Gardner dell’University of St. Andrews (Gb), il cervello umano si è evoluto in risposta ad una serie di fattori diversi: il 60 per cento ecologici, il 30 legati alla cooperazione e solo per il 10% alla competizone tra gruppi. L’ecologia, intesa come relazione tra gli individui, gli organismo vegetali e animali e l’ecosistema in cui essi vivono, sarebbe il primo fattore in grado di spiegare l’evoluzione del cervello umano.
Il lavoro sembrerebbe smentire, almeno in parte, la teoria del ‘cervello sociale’ secondo la quale gli esseri umani hanno sviluppato cervelli così grandi rispetto gli altri mammiferi. La natura dell’uomo insomma sembra più legata al problem-solving ecologico e alla cultura che alle ‘grandi manovre’ sociali e alla competizione.
Related Posts
Bernini incontra i ricercatori: “Obiettivo che possano crescere qui”
Il ministro ha incontrato un gruppo di ricercatori non appartenenti a sigle e rappresentanti di ADI - Associazione Dottorandi e Dottori di Ricerca in Italia
18 Aprile 2025
La Sapienza dedica un nuovo spazio per studenti a Ilaria Sula
«A Ilaria Sula, studentessa della Sapienza, per non dimenticare tutte le donne vittime di femminicidio, il cui futuro…
18 Aprile 2025
Il diktat di Trump spinge i ricercatori Usa verso l’Europa: il 75% pronto a partire
Le università italiane pronte ad accogliere i cervelli in fuga dai tagli del presidente americano.
17 Aprile 2025
L’affondo di Trump: “Harvard è un’università da barzelletta, non merita fondi”
Prosegue la battaglia del presidente americano contro l'ateneo che si è rifiutato di adeguarsi alle richieste dell'amministrazione americana su assunzioni, programmi e ammissioni
17 Aprile 2025