Versare il liquido in un bicchiere prima di assaporarlo rappresenta soltanto l’ultimo passaggio di una lunga filiera, che parte dai vitigni e si snoda attraverso numerosi passaggi. Per discutere del mercato del vino e del suo andamento a livello mondiale, 177 studiosi di economia ed enologia, provenienti dai cinque continenti, saranno a Siena – patria di rinomate etichette – per partecipare alla Quarta conferenza mondiale dell’Academy of Wine Business Review.
Le giornate si svolgeranno presso il complesso museale di Santa Maria della Scala dal 17 al 19 luglio, mentre le serate saranno dedicata alla visita del territorio e delle principali cantine a Siena e a Montalcino.
Un’occasione quindi per far conoscere a livello mondiale la produzione toscana e per rilanciare i prodotti made in Italy: non a caso una delle due tavole rotonde plenarie sarà dedicata all’Italian style nel mercato enologico globale, mentre l’altra si dedicherà al tema della valorizzazione del territorio attraverso il business del vino. Nel corso di tutto il congresso, in 16 sessioni parallele, gli studiosi, rappresentanti di 77 Università di tutto il mondo, avranno il tempo di sviscerare ogni aspetto del mercato enologico globale e delle sue tendenza future.
Il convegno è promosso dall’università di Siena, e in particolare dalla sezione Management e finanza del dipartimento di Studi aziendali e sociali della facoltà di Economia. Da anni infatti un nutrito gruppo di ricercatori dipartimento sta lavorando alle tematiche del “wine management”, conducendo ricerche e intrattenendo importanti relazioni di scambio, sia a livello nazionale che internazionale.
L’Academy of Wine Business Research, che si incontra a Siena dopo le sue precedenti conferenza in Australia, in California e in Francia, nasce nel 2006 con lo scopo di promuovere e sviluppare progetti di ricerca e pubblicazioni sulla gestione e controllo del mercato internazionale del vino. In collaborazione con l’editore britannico Emerald, l’Academy gestisce l’International Journal of Wine Business Research.
Manuel Massimo
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