La crisi spagnola investe Zapatero

i ragazzi nelle piazze di Madrid discutono della politica del Paese

Che qualcosa in Spagna stia realmente cambiando lo attestano anche i risultati delle ultime amministrative. Jos Luis Zapatero e il suo Psoe sono stati puniti dal popolo e danneggiati dalle aspettative che il presidente spagnolo aveva creato nel 2004 in gran parte della popolazione. Il Partido Popular spagnolo, che ha ottenuto il 37,34% del voto globale alle comunali contro il 27,84% ai socialisti, ha invece potuto contare sul malcontento popolare e sulla forte ondata di disoccupazione che sembra travolgere la penisola. Il risultato però non è figlio della “rivoluzione”, che dal 15 maggio sta inondando la capitale, o almeno lo è solo in parte.

Se è vero infatti che nessun partito politico potrà prescindere da quello che sta accadendo in Spagna, è anche vero che i cosiddetti “indignati”, che hanno reagito alla notizia della vittoria del Partido popular con un certo distacco, hanno pubblicamente dichiarato che non si sentono rappresentati da nessun politico. Loro, gli indignados, si dichiarano apartitici e forse hanno ragione: la loro chance non la cercano in personaggi politici, ma nella riscoperta dei valori che professano. Per questo Zapatero, in questi ultimi 10 mesi alla guida della Spagna, dovrà combattere, prima che con un avversario politico, con la forza delle idee.
a.d.r.

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