La Sapienza diventa più sapiente, grazie a Muhammad Yunus, il ‘padre’ della Grameen Bank, insignito della Laurea honoris causa in Scienze per la Cooperazione e lo Sviluppo. Nata nel 1976, la banca si è andata affermando come modello da prendere ad esempio in molti Paesi in via di sviluppo. L’esperienza comunque, rimane valida per le stesse realtà del mondo avanzato, dove le sacche di povertà sono più diffuse di quanto si pensi. Un riconoscimento al famoso economista, quello del primo ateneo romano, che va ad aggiungersi a molte altre attestazioni di stima, come il Premio Nobel per la Pace ricevuto nel 2006.
“Dalla fine del secondo conflitto mondiale ad oggi la nostra facoltà ha concesso solo tre Lauree honoris causa – è stato il primo commento fatto dal professor Fulco Lanchester – la prima venne attribuita nel 1958 a Don Luigi Sturzo, sociologo e fondatore del Partito popolare italiano, la seconda nel 1959 a Luigi Einaudi, economista e primo presidente della Repubblica Italiana, la terza nel 1966 a Paul Guggenheim, internazionalista di fama mondiale. Per i circa quarant’anni successivi la nostra facoltà si è astenuta dall’attribuire un simile riconoscimento ad altre personalità, sulla base della giustificazione che era difficile individuare personaggi che avessero un livello comparabile con i precedenti”.
Muhammad Yunus dunque, rappresenta il quarto personaggio esemplare. “L’economista che – a detta del rettore Renato Guarini – interpreta nel modo migliore la globalizzazione degli studi economici. Il meccanismo dei microcrediti infatti, ha avuto diffusione planetaria, ed è stato fatto proprio dalla stessa Banca Mondiale. La globalizzazione di Yunus – ha poi continuato – è una globalizzazione virtuosa, che mette in circolazione conoscenze in campo economico e politico avanzate e sperimentate, che rende disponibili all’intera umanità strumenti scientifici finalizzati ad uno sviluppo equilibrato del pianeta.
Ma in cosa consiste il microcredito? In pochi punti salienti lo ha rivelato il professor Roberto Pasca di Magliano. “E’ necessario innanzitutto che il richiedente appartenga ad un gruppo sociale disposto a garantire per il beneficiario. Nei Paesi in via di sviluppo potrebbe essere il capo villaggio, in un paese avanzato invece, un organismo associativo. Il gruppo in questione, è responsabile in solido della restituzione del prestito. In caso di mancata restituzione o di grave ritardo nelle scadenze concordate, nessun altro componente del gruppo potrà mai ottenere danaro a credito. La banca inoltre, opera una valutazione del merito creditizio del progetto, accompagnandolo quest’ultimo, in un’assistenza tecnica che perdura per tutta la sua vita. Il tasso d’interesse poi, anche se adeguato è comunque remunerativo per la banca”.
Nella sua Lectio Magistralis, Muhammad Yunus rivela: “Molti problemi di ordine mondiale, compresa la povertà, sussistono oggi a causa di una troppa ristretta interpretazione del capitalismo. Si sostiene che più libero è il mercato, migliore è il risultato del capitalismo. Si suppone che la ricerca del profitto individuale arrechi come diretta conseguenza dei risultati collettivi ottimali. In una parola, si spoglia l’imprenditore della sua dimensione politica, emozionale, sociale e spirituale. Supponiamo invece, che un imprenditore oltre ad avere un unico scopo, ovvero la massimizzazione dei profitti, ne abbia almeno un altro: fare del bene alla gente e al mondo”.
Manuel Massimo
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