I consigli dei docenti per affrontare al meglio il proprio percorso di studi. Nella nostra Guida in edicola: tutti i corsi di laurea, le città dove studiare, le dritte dei laureati, gli sbocchi occupazionali e la voce delle aziende.
“Per vari studenti i corsi ‘quantitativi’ come Matematica o Statistica risultano un po’ ostici. Per questo la nostra facoltà – spiega Giancarlo Ferrero, preside della facoltà di Economia presso l’Università di Urbino – cerca di aiutare gli studenti nella preparazione, facendo fare alle matricole un pre-corso di matematica all’inizio di ottobre, con tanto di esercitazioni, per consentire loro di superare gli esami con prove parziali senza dover preparare tutto il programma insieme. Con un adeguato impegno, tutti gli studenti possono preparare queste materie e superare l’esame senza grandi difficoltà, anche se non sono portati per queste materie”.
È giusto dire che tra i tanti corsi di laurea triennali presenti oggi in Italia, quelli offerti dalla facoltà di Economia sono tra i pochi che permettono di inserirsi immediatamente, e con un buon successo, nel mercato del lavoro?
Questo è assolutamente vero, sia a livello nazionale, sia con riferimento ad Urbino. In indagini da noi effettuate, abbiamo rilevato che il 72% dei laureati e diplomati che non hanno voluto proseguire gli studi, hanno trovato lavoro entro 2 mesi.
Nella miriade di indirizzi che l’offerta didattica presenta, qual è il corso di laurea più ‘in voga’? O quello che, secondo lei, offre un ventaglio più ampio di sbocchi lavorativi?
Ci sono corsi più attraenti, come Marketing o Finanza, e corsi più di base, ad esempio Economia Aziendale, ma tutti consentono un’ampia gamma di sbocchi lavorativi, in molti settori e per molte funzioni. I nostri laureati possono inserirsi in aziende industriali, terziarie e nella pubblica amministrazione, possono inoltre fare la libera professione o fare i consulenti, operare in centri di ricerca, specializzarsi in contabilità ed amministrazione, oltre che in marketing, organizzazione, finanza ed informatica. Esistono quindi molteplici possibilità di valorizzazione delle capacità di ognuno e delle possibilità offerte da ogni contesto territoriale.
Il grosso delle statistiche pone la laurea in Economia sempre ai primissimi posti in termini occupazionali, ma non c’è il rischio che anche questa facoltà finisca con l’ “inflazionarsi”?
Non credo, proprio per la varietà di sbocchi consentiti. Va anche considerato che le iscrizioni ad Economia non hanno avuto negli ultimi anni tassi di crescita elevati come le lauree, ad esempio, in psicologia o scienza della comunicazione. La domanda di laureati in Economia presenta invece una forte crescita.
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