Gli studenti annunciano proteste in tutta Italia per fermare il DDL sulla scuola

Il 18, 19 e 20, in concomitanza con il voto alla Camera, l’UdS promuoverà azioni in tutto il Paese, assemblee, occupazioni di scuole, scioperi bianchi, lezioni in piazza, per urlare a gran voce che la vera Buona Scuola non ci sta alle imposizioni dall’alto. A Roma ci si concentrerà a Montecitorio assieme ai docenti, ai lavoratori e a tutti i cittadini sinceramente democratici

“Il ddl Renzi è in dirittura di arrivo e il 20 al mattino è prevista la sua approvazione alla Camera -dichiara Danilo Lampis, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti al Corriere dell’Università. Il Governo con il suo atteggiamento sfacciatamente antidemocratico non ha perso l’occasione di dimostrarci che non è intenzionato a fare passi indietro e a interrompere l’iter parlamentare de La Buona Scuola per promuovere un confronto reale con chi in questi mesi si è mobilitato nelle piazze e nelle scuole, avanzando proposte di gran lunga più valide del ddl Renzi.  E’ inaccettabile questo atteggiamento che non tiene conto del dissenso e delle proposte!”

“Non accettiamo che si continui imperterriti a portare avanti un modello di scuola autoritario con un dirigente che continua a decidere tutto in forma diretta e indiretta, succube dei privati, in cui le diseguaglianze attraverso il 5×1000 e lo school bonus vengono legittimate anziché abbattute, in cui scuola privata e scuola pubblica vengono messe in concorrenza falsata, salvo poi concedere nuove agevolazioni a favore di quest’ultima. – continua Lampis – A nostro avviso rispecchia l’idea di Paese propria del Governo e ripropone lo svilimento della democrazia che abbiamo visto concretizzarsi sempre più in questi mesi, ponendo il ricatto dei tempi e delle assunzioni per impedire una puntuale discussione della riforma e proponendo deleghe in bianco sui temi più fondamentali. Le deleghe vanno stralciate e i provvedimenti vanno discussi democraticamente!”

“Siamo pronti a portare avanti la mobilitazione a partire dalle giornate del 18, del 19 e del 20 maggio in cui abbiamo lanciato iniziative a livello territoriale, scioperi in bianco, occupazioni straordinarie, assemblee e lezioni in piazza che affiancheranno i presidi a Montecitorio, fino  a sostenere ulteriori forme di lotta assieme agli insegnanti e ai genitori, compresa il blocco degli scrutini – conclude l’UdS –  “Da mesi abbiamo individuato delle priorità per la scuola pubblica contenute ne l’AltraScuola, documento frutto delle mobilitazioni, ma il Governo non ci ha ascoltato. Le proposte esistono, sono meticolose e realistiche e il Governo le conosce: sta a loro ora decidere se prenderle in considerazione. Da parte nostra non ci saranno passi indietro!”

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