“La sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea del novembre 2014 non obbliga lo Stato all’assunzione del personale (precario – n.d.r) della scuola”. Così, ieri durante un question time alla Camera, il Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini ha chiarito la questione riguardo i precari della scuola cui è stato rinnovato il contratto a tempo determinato.
Lo scorso novembre, infatti, la Corte europea aveva contestato la normativa italiana in materia di contratti di lavoro a tempo determinato nel settore della scuola definendola “contraria al diritto dell’Unione” e sottolineando come “il rinnovo illimitato di tali contratti per soddisfare esigenze permanenti e durevoli delle scuole statali non è giustificato”.
Una sentenza che tuttavia non costringeva il nostro paese a modificare i contratti già stabiliti: “La Corte di giustizia nella pronuncia evidenzia 3 cose – specifica il ministro – il divieto di rinnovo dei contratti a tempo determinato a copertura di posti vacanti e disponibili; la durata massima dei contratti a termine non superiore a 36 mesi e l’indicazione di tempi certi per la riapertura di concorsi processuali. La sentenza non obbliga lo Stato all’assunzione del personale cui è stato rinnovato il contratto di lavoro. Attualmente i posti che rispondono a questa tipologia sono 4.5000 per i profili tecnico-amministrativi e 1.800 per il personale docente.
A questo proposito, poi, il ministro ha sottolineato come il Governo Renzi abbia preso in considerazione la sentenza dello scorso Novembre proprio grazie al disegno di legge denominato La buona scuola che presto sarà in Parlamento e tratterà, tra le diverse problematiche, anche quella della “normalizzazione” dei contratti precari recentemente rinnovati.
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