Firma del protocollo di intesa sulla collaborazione tra il Consorzio Vini DOC Delle Venezie e la Rete Nazionale degli Istituti Agraria (Re.N.Is.A) per istituire pcto di formazione sul vino per i giovani degli istituti agrari italiani. Il documento, che porta la firma della presidente di Re.N.Is.A, Patrizia Marini, e di Albino Armani (Consorzio Vini DOC Delle Venezie), è stato presentato oggi a Roma, nella sala Cavour del Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, davanti a docenti e studenti dell’Istituto Superiore Caldarelli di Tarquinia, vincitore del 1° premio al Vinitaly per il miglior filmato per far iscrivere i ragazzi agli agrari, l’Istituto Domizia Lucilla e l’Istituto Emilio Sereni di Roma. Tra i partecipanti alla conferenza il senatore e presidente della Commissione Agricoltura del Senato, Luca De Carlo e il presidente di Assoenologi, Riccardo Cotarella.
“Questo progetto molto importante per il futuro degli studenti nel mondo del lavoro. Le scuole italiane, e in particolar modo la Rete Nazionale degli Istituti Agraria (Re.N.Is.A) che conta 300 istituti a livello nazionale ha bisogno di confrontarsi nel quotidiano con il mondo del lavoro – ha dichiarato a Corriereuniv.it la presidente Marini. “È capitata la possibilità di poter firmare questo protocollo e attraverso di esso inseriremo i ragazzi nelle aziende e li avvieremo alla loro futura professione”. L’ex preside dell’Istituto Emilio Sereni ha sottolineato come “il presidente Armani ha fortemente voluto questo protocollo perché ha capito che deve esserci uno switch nell’ambito dei Pcto perché quando parliamo di vino è importante l’aspetto della cantina, del cantiniere, ma è altrettanto importante conoscere le norme perché con esse sappiamo dove andiamo. Il Consorzio Tutela Vini DOC delle Venezie si è messo a disposizione delle istituzioni scolastiche per fare dei corsi di formazione aperti ai ragazzi e ai docenti, presidi compresi. L’alternanza non si fa vicino casa ma si fa zaino in spalla e andando”.
Armani (Consorzio Vini DOC Delle Venezie): “Con protocollo impatto su filiera Pinot Grigio Triveneto”
Proprio il presidente del Consorzio ha ricordato le performance della denominazione Delle Venezie, che nel 2024 ha registrato un incremento del 3% nell’imbottigliato e del 8% nelle certificazioni per un totale di oltre 1,7 milioni di ettolitri confezionati. “Come Consorzio intendiamo porci come modello di responsabilità e innovazione, promuovendo il rinnovamento della filiera vitivinicola e il coinvolgimento nella stessa dei giovani, a partire dagli istituti agrari – ha dichiarato Armani –. Questa collaborazione avrà un importante impatto socio-economico, grazie alla formazione e all’inserimento delle nuove generazioni in ambito vitivinicolo e in particolare nella filiera del Pinot Grigio Triveneto, e ci auguriamo che possa diventare un esempio replicabile in altre denominazioni nazionali, in un’ottica di sviluppo del settore e di valorizzazione della cultura vitivinicola. L’obiettivo è preparare le nuove generazioni a partecipare attivamente un domani ai tavoli decisionali che regolamentano il settore”.
Ma vino significa anche dieta mediterranea e attenzione ai consumi. Lo ha ricordato Nadia Frittella, illustrando il ruolo di Wine in Moderation – il programma europeo di responsabilità sociale che sostiene un consumo di vino responsabile e moderato – in relazione al protocollo d’intesa: “L’educazione è sempre stata al centro del nostro programma di responsabilità sociale e oggi si arricchisce grazie al lancio della nostra prima formazione digitale sul servizio responsabile del vino. Un’iniziativa importante, che potrà essere valorizzata anche durante la terza edizione dell’International Wine in Moderation Day in programma il prossimo 8 novembre”.
Cotarella (Assoenologi): “Serve amore per il settore”
“Agricoltura pesantemente influenzata dalle fake news – ha affermato il senatore Luca De Carlo – perché quando vi raccontano che il vino fa male semplicemente loro, nelle loro nazioni, non ce l’hanno e pensano di poter discriminare chi invece lo fa con straordinari risultati. Dobbiamo fare informazione e l’informazione passa attraverso la formazione. Dobbiamo mettere insieme consorzi e ragazzi che hanno scelto di formarsi in questo senso”. E c’è chi da già alcune indicazioni ai ragazzi: “I futuri professionisti del vino non devono essere azzeccacarbugli ma comunicatori, oltre che esperti del settore – dice ai ragazzi un massimo esporto come Riccardo Cotarella -. Serve determinazione e amore per il settore. Dobbiamo per primi difendere il nostro straordinario patrimonio del vino”.
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