Giorgio Gaber da studiare a scuola. Magari all’ora di Educazione alla Cittadinanza e alla Costituzione. O durante la lezione che gli insegnanti ritengono più indicata. È il desiderio espresso da Mariastella Gelmini ieri mattina, durante la presentazione delle iniziative promosse per celebrare i 70 anni dalla nascita dell’artista. “Gaber può essere una fonte di insegnamento per i giovani – ha affermato il ministro – Gaber è stato un grande esempio di libertà ma anche di rigore”.
A palazzo Marino, a Milano, il ministro ha espresso tutto il suo apprezzamento per il cantante scomparso nel 2003. “Credo che il pregio più grande di un artista così straordinario – ha detto la Gelmini – sia quello di insegnare a pensare senza pregiudizi e senza ideologie, fornendo una chiave di lettura assolutamente attuale dei vizi e delle virtù del nostro paese”.
Secondo il ministro ogni scuola dovrebbe essere lasciata libera di decidere in quale materia inserire le lezioni previste su Gaber. “Io comunque penso che un pensatore come lui – ha aggiunto – debba essere ospitato in un’ora come quella di educazione alla cittadinanza”. L’incontro è stato anche l’occasione per il ministro di ribadire la sua intenzione di fare in modo che in generale si torni ad insegnare musica nelle scuole.
Tra le iniziative promosse dal ministero insieme alla Fondazione Gaber anche un concorso dedicato alle scuole superiori. “Giorgio Gaber, parole per pensare”, invita gli studenti a rielaborare con la forma espressiva preferita uno dei dodici brani scelti nel repertorio gaberiano. Il progetto presentato prevede anche lezioni su Gaber tenute nelle scuole da studiosi e artisti.
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