La storia dell’irriducibile prof no vax: comunica 5 indirizzi diversi per non farsi trovare dalla scuola

Un docente di un istituto superiore di Piacenza, in Emilia-Romagna, ha comunicato all’istituto dove insegna cinque domicili diversi per cercare così di evitare di ricevere la comunicazione sulla sua mancata vaccinazione. Un escamotage che per il momento gli ha evitato la sospensione dal servizio.

Cinque indirizzi diversi comunicati alla sua scuola per cercare di non farsi trovare ed evitare il più possibile la sospensione e il taglio dello stipendio. È questa la strategia messa in campo da un irriducibile docente no vax di un istituto superiore di Piacenza che, pur di evitare la consegna degli avvisi inviati dalla sua scuola per non essersi vaccinato, ha recapitato alla segreteria scolastica cinque domicili diversi.

La sua storia, raccontata oggi dal quotidiano la Libertà, conferma quindi la volontà da parte di una fetta del corpo docente italiano che, seppur non numericamente rilevante così come confermano da tempo i dati del Ministero dell’Istruzione sulle vaccinazioni completate per il personale scolastico, sembra ricorrere ai più stravaganti escamotages pur di non sottoporsi al siero anti Covid obbligatorio se si vuole continuare a lavorare in classe.

L’irriducibile prof no vax, infatti, ha comunicato alla segretaria della sua scuola ben cinque indirizzi diversi nel giro di pochi giorni dopo poter ricevere le comunicazioni dell’istituto. Comunicazioni che, manco a dirlo, sono finite nel vuoto perché appena partiva la prima lettera il docente comunicava alla scuola il cambio di domicilio, obbligando così la segreteria a spedire un’altra comunicazione. Il tutto per guadagnare qualche giorno in più di stipendio e quindi evitare la sospensione che scatterebbe automaticamente al rifiuto di sottoporsi alla vaccinazione che, per il personale scolastico, è diventata obbligatoria.

Sempre a Piacenza ad oggi i casi di docenti e collaboratori scolastici sospesi riguardano in media 2-3 persone, con molti che hanno comunicato la volontà di sottoporsi alla prima dose nella speranza che l’evolversi della situazione visti il boom dei contagi degli ultimi giorni possa aiutare a ritardare ancor di più il loro vax day.

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