Bambini siriani uccisi: summit alla “Farnesina” con i coetanei italiani

Cosa ci fanno dei bambini italiani di dieci anni seduti sulle poltrone dell’Unità di Crisi della Farnesina? La loro iniziativa è arrivata fino al ministero degli Affari Esteri e persino Giulio Terzi ha voluto incontrarli. Sono gli alunni delle scuole di Bologna e Genova che hanno deciso di manifestare la loro solidarietà ai bambini siriani, aderendo al progetto “I bambini dell’Italia ai bambini della Siria”. Mentre tanti adulti sceglievano la via del silenzio e dell’ignoranza di fronte all’uccisione di tantissimi bambini in Siria, loro decidevano di scrivere delle letterine di solidarietà.

Le lettere. “Scavatevi una buca per ripararvi dalle bombe. Non dovete avere paura, ci sono altri bambini insieme a voi”: queste le parole di alcuni di loro, che sono state messe su Facebook e tradotte in inglese e arabo dalle mamme. Ed è proprio grazie a Facebook che il Ministro Terzi ha scoperto per caso l’iniziativa da un post di una madre incredula per l’immediata risposta ricevuta e ha chiesto di poter incontrare i bambini, invitandoli al Ministero. E loro, alla Farnesina, ci sono andati con le idee molto chiare ed uno slogan: “Ci interessa sirianamente”. Al Ministro, hanno chiesto di poter inviare giochi e libri ai bambini in Siria. Colpito dalla sensibilità di questi studenti, Terzi ha auspicato che altre scuole italiane prendano in considerazione la possibilità di aderire al progetto.

Il corteo. E, nel frattempo, alcuni studenti delle scuole italiane sono scesi in piazza per le vie di Bologna, chiedendo che si faccia qualcosa per salvare i bambini in Siria.

Angela Zurzolo

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