Discipline Stem: in Italia continuano ad essere poche le lauree al femminile ma facciamo meglio di Francia, Germania e Spagna

Secondo l’Istat nel 2020 in Italia quasi il 25% dei laurati ha concluso un percorso universitario nelle discipline scientifiche e tecnologiche. Solo una laureata su sei però è donna. In Europa però c’è chi fa peggio di noi.

Nel 2020, il 24,9% dei laureati italiani di età compresa tra i 25 e i 34 anni ha una laurea nelle aree disciplinari scientifiche e tecnologiche, le cosiddette lauree Stem (Science, Technology, Engineering and Mathematics). Resta però molto importante divario di genere: la quota sale al 36,8% tra gli uomini (oltre un laureato su tre) e scende al 17,0% tra le donne (una laureata su sei). La quota di laureati in discipline Stem è simile nel Centro e nel Mezzogiorno (23,7% e 23,0%, rispettivamente), mentre è più elevata (26,6%) nel Nord. È quanto emerge dal report dell’Istat relativo ai livelli di istruzione e partecipazione alla formazione nel 2020.

Le differenze territoriali aumentano notevolmente, rileva l’Istat, se si osserva la componente maschile: la quota di laureati Stem tra i giovani uomini residenti nel Nord è elevata (42,8%) e decisamente superiore a quella nel Centro e nel Mezzogiorno (32,4% e 29,2% rispettivamente). Tra le donne, invece, la quota di laureate Stem nel Nord è di qualche punto inferiore a quelle del Centro e del Mezzogiorno. Ne consegue che la differenza di genere nella quota di laureati in discipline tecnico-scientifiche è massima nel Nord, pari a 27,7 punti, e scende a 14,1 nel Centro e a 10,1 punti nel Mezzogiorno.

La quota di 25-34enni con un titolo terziario nelle discipline Stem in Italia è simile alla media Ue22 (i paesi dell’Unione europea membri dell’Ocse, 25,4% nel 2018) e al valore del Regno Unito (23,2%), è invece inferiore al valore di Francia (26,8%) e Spagna (27,5%) e piuttosto distante dalla Germania (32,2%). Questo risultato è tuttavia conseguenza di quanto osservato per la componente maschile: in tal caso il divario varia dai 6 punti con la media Ue22 e con il Regno Unito ai 13 punti con la Germania.

Per la componente femminile, invece, l’incidenza delle discipline Stem in Italia è persino superiore a quella registrata nella media Ue22 e negli altri grandi paesi europei. Questo risultato deriva dal maggior peso relativo di lauree Stem nell’area disciplinare di scienze naturali, matematica e statistica, ma anche di ingegneria. Il divario di genere nella scelta delle discipline tecnico-scientifiche è dunque meno marcato in Italia rispetto al resto d’Europa.

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