Il ratto della Gelmini è stato compiuto. La richiesta di riscatto arriverà venerdì 6 novembre, durante la manifestazione di protesta contro l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri della Riforma dell’Università. Attualmente sono stati simbolicamente chiesti due miliardi di euro da destinare all’università italiana, ma le vere richieste saranno quelle che arriveranno direttamente dalla piazza.
L’Unione degli Universitari, che sul proprio sito ha inscenato il finto rapimento del ministro della Pubblica Istruzione Maria Stella Gelmini, scende in campo e prepara una giornata di manifestazioni studentesche contro una riforma tesa a “consegnare gli atenei ai privati”.
“Non ci stupiamo più del modo di operare di questo Governo e dell’indirizzo che ha preso volendo eliminare l’università pubblica dalla spesa pubblica. Rifiutiamo prima di tutto – afferma l’associazione studentesca – lo strumento della delega legislativa, strumento che lascia carta bianca al Governo di legiferare senza nessuna forma di consultazione con chi l’università la vive quotidianamente: studenti, docenti e personale. Per quanto riguarda il diritto allo studio non vogliamo che diventi solo uno strumento di premio perdendo l’obiettivo, dettato dalla Costituzione, di permettere ai capaci e meritevoli anche se privi di mezzi di poter studiare”.
“Non intendiamo offendere nessuno o inneggiare alla violenza – sottolinea l’Udu in riferimento al video sul falso rapimento della ministra – stiamo solo usando uno strumento libero usato anche ai tempi dei romani: la satira. Abbiamo diffuso un video col quale chiediamo il ritiro della riforma, adeguati finanziamenti per l’università e il diritto allo studio e la partecipazione degli studenti ad ogni discussione riguardante qualsiasi progetto di riforma”.
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