Numerosi docenti scrivono ponendo sotto accusa due passaggi del decreto scuola approvato dal Consiglio dei ministri il 10 ottobre scorso.
Vale innanzitutto la pena ricordare che il decreto potrà essere modificato nei 60 giorni di tempo prima della conversione in Legge.
I requisiti di accesso finora previsti sono:
– tre anni di servizio nella scuola statale secondaria tra l’a.s. 2011/12 e l’a.s. 2018/19 su posto comune o sostegno, di cui uno nella classe di concorso o posto per cui si richiede di partecipare.
Per accedere ai posti di sostegno, è necessario il possesso della specializzazione (probabilmente i corsisti del TFA IV ciclo potranno partecipare con riserva se alla scadenza della presentazione della domanda non avranno concluso il corso. Potranno partecipare al concorso anche i docenti di ruolo in possesso dei requisiti richiesti. Esclusi i docenti che raggiungono i tre anni di servizio nel 2019/20. Si potrà partecipare per una sola procedura, posto comune o sostegno.
Le richieste dei docenti
– considerare valida l’annualità 2019/20 ai fini del raggiungimento del requisito di accesso. Ciò in considerazione del fatto che probabilmente la data di scadenza per la presentazione della domanda sarà posta in una data alla quale numerosi docenti in servizio quest’anno avranno raggiunto i 180 giorni di servizio;
– considerare come requisito di servizio utile per l’accesso due annualità e non tre, come già fatto per il concorso straordinario infanzia e primaria bandito con DDG n. 1546 del 7 novembre 2018. Di questo ha parlato anche il sindacato Anief ” Il decreto prevede che il concorso straordinario sia riservato agli insegnanti che abbiano almeno 3 anni di anzianità pregressa nella scuola secondaria statale. Anief lo contesta, perché il Decreto Dignità in Italia ha rimodulato il decreto legislativo che applica in Italia la Direttiva comunitaria sul precariato, limitando a 24 mesi, dunque due anni e non tre, il servizio a tempo determinato. E quindi chiediamo il riallineamento anche nella scuola anche per dare una risposta alla Commissione europea che ha avviato una procedura di infrazione.
La spiegazione della scelta è fornita dalla relazione illustrativa al Decreto scuola: “Il concorso straordinario ha il fine di favorire l’immissione in ruolo di chi abbia raggiunto 3 anni di anzianità di servizio nelle scuole statali. Ciò consentirà altresì di evitare che si debba riconoscere ai predetti soggetti, già dipendenti statali a tempo indeterminato per un periodo di tempo superiore a quello ordinario previsto dalla direttiva comunitaria sul lavoro a tempo determinato, un risarcimento per abusiva reiterazione dei contratti”.
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