Bocconi, tutti i limiti dei brevetti

brevetti.gifD’accordo: il paradigma è collaudato, esiste da più di un secolo e – nel bene e nel male – ha consentito di far progredire la ricerca tutelando gli inventori. Troppo spesso, però, a discapito della creatività pura e dell’innovazione tout court. Insomma: il sistema dei brevetti non stimola abbastanza la creatività e non spinge a trovare “nuovi modi per fare le cose”. Lo sostiene un team di ricercatori – guidato da Debrah Meloso della Bocconi – in un paper pubblicato oggi sulla nota rivista Science.
Secondo i ricercatori, un sistema dove gli inventori possono comprare e vendere sul mercato titoli dei componenti chiave delle loro scoperte supera infatti il sistema “il vincitore prende tutto” dei brevetti nello stimolare curiosità e creatività intellettuale.
Partendo dal presupposto che il sistema dei brevetti ha dei limiti dal momento che premia solo il primo, i ricercatori hanno ideato una serie di esperimenti per mettere a confronto il sistema dei brevetti e le forze di mercato sul modo in cui influenzano la propulsione delle persone ad inventare.
I ricercatori hanno svolto l’esperimento noto come il “problema dello zaino” (“the knapsack problem”) in cui i partecipanti hanno un numero di oggetti superiore a quello che lo zaino può effettivamente contenere e la sfida è trovare la soluzione per massimizzare il valore degli oggetti che si riesce ad inserire.
Per vincere con il sistema basato sui brevetti era sufficiente indovinare la soluzione prima degli altri. I ricercatori hanno però notato che questo approccio disincentivava gli altri giocatori nella ricerca della soluzione. Nel sistema basato su un regime di libero mercato, invece, i partecipanti guadagnano quanto più sono in grado di individuare anche singole parti della soluzione del problema.
Come in una borsa virtuale, infatti, i titoli dei singoli oggetti salgono o scendono di valore a seconda se fanno parte o meno della soluzione ovvero se entreranno o meno nello zaino. Chi avrà acquistato titoli di uno o più oggetti contenuti nello zaino realizzerà quindi un guadagno anche se non sarà stato il primo a individuare la soluzione.
I ricercatori hanno calcolato che con il sistema dei brevetti solo il 17 % dei partecipanti all’esperimento dello zaino raggiungeva la soluzione mentre con il sistema della borsa virtuale la percentuale saliva al 27% e i giocatori si impegnavano sempre di più nella ricerca di soluzioni diverse.
“Le persone sono consapevoli che le scoperte sono difficili e sono più motivate se sanno che i premi non sono esclusivamente per i primi – spiega Meloso, docente presso il Dipartimento di scienze delle decisioni della Bocconi – e la promozione di un numero più ampio di idee è di grande beneficio per la creatività intellettuale e può essere stimolata tramite dei mercati creati su misura”.

Manuel Massimo

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