L’87 per cento degli studenti afferma che le decisioni sono calate dall’alto, mentre il 38 per cento sostiene di aver dovuto affrontare spese anche i 300-400 euro per sostenere le ore obbligatorie. Sono alcuni dei dati dell’inchiesta che l’Uds, Unione degli Studenti, ha presentato alla Camera dei Deputati. Il campione monitorato ammonta a 15 mila studente interessati dalla riforma distribuiti su 9 regioni. Studenti che stanno venendo meno al loro stesso nome, appunto studenti, visto che ben più della metà di loro, il 57 per cento ha dichiarato di aver tralasciato lo studio delle materie scolastiche, sia di mattina che di pomeriggio per affrontare gli orari previsti.
Secondo il monitoraggio, il 57 per cento degli studenti intervistati “ha partecipato a percorsi di alternanza scuola-lavoro non inerenti al proprio percorso di studi” e 4 su dieci ammettono di essere caduti in situazioni in cui sono stati negati loro diritti, come quello di essere seguiti da un tutor o di non essere stati messi nelle condizioni di studiare. La Buona scuola ha introdotto la novità già per le terze classi dello scorso anno, esteso quest’anno alle quarte classi: l’obbligo di 200 ore di attività in azienda (musei, enti no profit, associazioni professionali, camere di commercio ed altri enti) se liceali e 400 per gli studenti iscritti nei percorsi tecnici e professionali da completare nell’arco dell’ultimo triennio di studi.
In pratica, 67 ore all’anno nei licei e 133 nei tecnici e nei professionali. E se in questi ultimi l’Alternanza sembra la logica conseguenza del percorso di studi, per i licei trovare attività da fare svolgere ai propri alunni non è stato facile. Anche perché le aziende non hanno risposto con entusiasmo alla chiamata del Miur. Più di un terzo dei ragazzi interpellati (il 38 per cento) dichiara di avere sostenuto spese per frequentare le ore di Alternanza. “In Sardegna o nel Molise – spiegano dall’Uds – per mancanza di un tessuto produttivo sul territorio in grado di sopperire alla mole di studenti, le scuole si sono trovate costrette a far spostare gli alunni dalla Regione chiedendo a questi ultimi di sopperire alle spese”. L’Uds ha inviato al Miur una bozza dello Statuto per gli studenti da inserire nella Carta dei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza che il Miur sta stilando. Gratuità dei corsi, inerenza con il proprio corso di studi, delle apposite commissioni paritetiche per decidere insieme ai professori le mete e un Codice etico contro lo sfruttamento.
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