Caos sul concorso per docenti. Dopo il maxi dossier sugli errori (e orrori) dei quiz consegnati alla sottosegretaria del ministero dell’Istruzione, Paola Frassinetti – che sta facendo esaminare il documento – nel mirino dei team di docenti ed ex candidati ora sono finiti alcuni membri di commissioni che sarebbero stati incaricati di formulare o aiutare a formulare i quiz senza avere i requisiti richiesti. Così risulterebbe dai documenti analizzati da decine di prof che da mesi stanno cercando giustizia sul concorsone.
Un’altra bufera dunque sul quizzone che nel marzo dell’anno scorso ha frantumato il sogno di una cattedra a migliaia di candidati con domande spesso mal poste, ambigue e risposte in molti casi scorrette, se non addirittura errate. Le prove scritte (computer based) a risposta chiusa dell’ultimo concorso scolastico ordinario per la classe di concorso A057 (Tecnica della Danza Classica), relativamente alla scuola secondaria superiore, sono stati redatti come prevedono le norme, da una commissione nazionale individuata da due decreti dipartimentali.
“I presidenti delle commissioni giudicatrici dei concorsi per l’accesso ai ruoli delle classi di concorso A57-Tecnica della danza classica, A58-Tecnica della danza contemporanea e A59-Tecniche di accompagnamento alla danza e teorie, pratica musicale per la danza – precisa il team di docenti ed ex candidati guidati dal linguista Massimo Arcangeli, docente dell’Università di Cagliari – sono scelti tra i dirigenti scolastici degli istituti dove sia attivato un percorso di liceo musicale e coreutico a indirizzo coreutico, ovvero tra i professori dell’Accademia Nazionale di Danza. I membri della commissione sono scelti tra i docenti delle Accademie di Danza presso le fondazioni lirico-sinfoniche, ovvero tra i direttori artistici dei rispettivi corpi di ballo”.
Requisiti
Al centro della disputa una commissione nazionale di esperti, cui spetta la definizione delle tracce delle prove scritte e delle relative griglie di valutazione, nonché la validazione dei quesiti dell’eventuale prova preselettiva, è composta scegliendo tra professori universitari di I o II fascia, ricercatori a tempo indeterminato, a tempo determinato, assegnisti di ricerca, docenti delle istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica, dirigenti tecnici, dirigenti scolastici, docenti di ruolo delle scuole secondarie di I e II grado. Le commissioni di concorso sono costituite con decreto del Direttore Generale dell’Ufficio scolastico regionale responsabile della procedura e comprende docenti che aspirano ad essere nominati componenti delle commissioni giudicatrici dei concorsi di cui al presente decreto per posto comune e di sostegno devono essere docenti confermati in ruolo, con almeno cinque anni di anzianità nel ruolo, titolari degli insegnamenti cui si riferisce il concorso.
In caso di immissione attraverso le graduatorie, devono essere risultati idonei allo specifico concorso ordinario o aver conseguito l’abilitazione all’insegnamento attraverso le scuole di specializzazione per l’insegnamento secondario o gli analoghi percorsi del settore Afam, che devono appartenere al settore accademico disciplinare coerente con la classe di concorso e aver prestato servizio nel ruolo per almeno cinque anni. Il ministero ha replicato che “dall’interrogazione effettuata tramite SIDI sulla posizione anagrafica dei tre docenti, componenti della Commissione nazionale, è emerso che isono stati immessi in ruolo a decorrere dal 1 settembre 2021, a seguito del superamento del Concorso straordinario”. Da qui la controreplica dei team di prof che stanno evidenziando tutte le anomalie del concorsone. “I docenti delle istituzioni scolastiche statali che aspirano ad essere nominati componenti delle commissioni giudicatrici dei concorsi devono essere docenti confermati in ruolo, con almeno cinque anni di anzianità nel ruolo, titolari degli insegnamenti cui si riferisce il concorso. Quando sono stati nominati i tre commissari di cui parliamo? È ovvio che siano stati nominati dopo il 5 gennaio 2022”.
La risposta del ministero
“Scorrendo i nominativi elencati nell’atto – si legge nel documento mandato al Miur – si scopre, per ora per la classe di concorso A057, che tre componenti (un coordinatore e due membri) non erano allora neanche confermati in ruolo (dal primo settembre 2021 era partito il loro anno di prova), come richiesto dai requisiti concorsuali, né risulta fossero professori universitari, ricercatori a tempo indeterminato, a tempo determinato, assegnisti di ricerca, docenti a contratto in possesso di esperienza di docenza almeno triennale nei settori scientifico disciplinari o accademico disciplinari caratterizzanti le distinte classi di concorso”. Ad avvalorare questa denuncia, decine di segnalazioni e l’irreperibilità di documenti che spieghino perché si sia ricorso a membri di commissione con meno requisiti rispetto a quelli richiesti, una sorta di deroga che nessuno possiede.
Questi tre membri di commissioni – ma come detto ne starebbero venendo fuori altri – risulterebbero anche iscritti allo stesso concorso ordinario per la quale sono stati chiamati a redigere i quiz, ma stando alle risposte del ministero non si sarebbero presentati alle prove. A completare il caos, numerosi errori nella stessa classe di concorso nel mirino, composta di 50 quiz a risposta chiusa, oggetto di ben sei rettifiche del ministero dell’Istruzione, nel luglio 2022.
“Si è attribuita una doppia risposta corretta (anziché una sola) a 5 quesiti e si è semplicemente riconosciuta la risposta giusta (con conseguente decurtazione di due punti per chi aveva risposto secondo le indicazioni ministeriali) per un sesto quesito. Un’evidente discrezionalità nell’operato dell’amministrazione, che avrebbe dovuto invece annullare tutti e 6 i quesiti riconosciuti erronei”, si precisa nel documento inviato al Miur.
Il ministero ha quindi risposto che “si è proceduto all’annullamento dei quesiti 17, 22, 25 30, 38 perché contenenti due risposte esatte e conseguentemente riconosciuti due punti a coloro che avevano selezionato le due risposte ritenute corrette e lasciato invariato il riconoscimento di 0 punti per le restanti opzioni di risposta o nel caso di risposta errata. Per il quesito n. 24 perché contenente come risposta corretta l’opzione B) anziché la A) sono stati conseguentemente assegnati due punti a coloro che hanno risposto correttamente selezionando la risposta B) e sottratti due punti a coloro che hanno scelto la lettera A) e lasciato invariato il punteggio per le restanti opzioni”.
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